Nei secoli le città hanno sempre cambiato il loro aspetto a seconda dei mutamenti politici, religiosi, sociali, tecnologici e sanitari. Possiamo solo immaginare come saranno le città del post quarantena. Io così vedo piazza Duomo a Messina, da sempre invasa da turisti che giornalmente assistono allo spettacolo del Campanile, con le nuove “distanze sociali” da rispettare.
La zona attorno alla Villa Sabin a Messina è un importante nodo intermodale. Lì è situato il terminal della linea tranviaria cittadina, un grande parcheggio e il terminal degli autobus che portano ai poli universitari dell’Annunziata e di Sperone.
Il parcheggio serve pure il “baby park” e il Museo e dovrebbe servire quello che probabilmente sarà un polo culturale nell’area dell’ex Ospedale Margherita.
Sono centinaia le persone, in massima parte studenti, che giornalmente attraversano, in prossimità di una pericolosa curva, fuori dalle strisce, per raggiungere a piedi l’Università o gli altri parcheggi sul viale Annunziata, con grande rischio di essere investiti dagli automobilisti che scendono velocemente dall’importante arteria e affrontano la rotonda come fosse una “chicane”.
Insomma, anche in considerazione di un ipotetico futuro polo culturale, è assolutamente necessario un passaggio sicuro sopraelevato, come sarà certamente necessario incrementare i parcheggi.
A ciò bisogna aggiungere che da questo punto parte il percorso pedonale che và verso nord, lungo la pista ciclabile, e verso la città, attraverso uno nuovo “waterfront”, quando il distributore verrà demolito, il Circolo del tennis ridimensionato, la rada di San francesco liberata, l’area dell’ex Gasometro e della Cittadella Fieristica ri-progettata.
La struttura è facilmente realizzabile con elementi prefabbricati ed è facile raggiungere, con lieve pendio, il franco minimo.