Michele Palamara

architetto e giornalista

HUB DI RICERCA E FORMAZIONE E CENTRO AGRICOLO SPERIMENTALE DIMOSTRATIVO ENOLOGICO E OLEARIO

Autori: arch. Michele Palamara (capogruppo); arch. Rosario Ciotto; arch. Giuseppe Romano; ing. Davide Palamara

L’intervento progettuale principale prevede, nel lotto ricadente nel Fg 2 part. 531, l’innesto di un volume parzialmente interrato, nel rispetto di quanto dettato nelle norme relative alla carta della vulnerabilità, quale episodio centrale di una vicenda che si articola in tre diversi momenti costituiti dalla casa Bramea, dal suddetto corpo centrale destinato ad Hub di ricerca e formazione e dal centro visite, oggetto di altro iter progettuale. Tali momenti sono legati tra di loro da un percorso/segno segmentato costituito da un cretto nella superficie fondiaria che cuce i tre edifici sia planimetricamente, sia dal punto di vista altimetrico, collegandoli in maniera evocativa e caratterizzante.

La configurazione del volume progettato, ottenuto dall’estrusione di un trapezio irregolare, anch’esso attraversato dal cretto, si articola su due porzioni seminterrate:

Il primo, di circa 270 mq. è destinato ad auditorium per n. 100 posti a sedere ed integrato da salone per la conduzione di eventi legati alla degustazione ed all’ospitalità di visitatori e partecipanti ai corsi di formazione.

–        Il secondo di circa 140 mq. ed articolato su due livelli è destinato a spazi per la didattica, la ricerca ed a laboratori enologici e oleotecnici attrezzati per l’analisi e lo studio dei prodotti.

La copertura leggermente inclinata dei due corpi di fabbrica è stata sviluppata nell’ottica del giardino pensile e costituirà un unicum col paesaggio circostante diventando un playground per i momenti di svago della comunità studentesca che la potrà utilizzare anche come spazio studio all’aperto.

La restante parte del lotto di 4000 mq. sarà invece legata alla funzione di implementazione di microvigneti e microuliveti sperimentali per lo studio, le ricerche e le dimostrazioni colturali.

INTERVENTO CASA BRAMEA

La casa Bramea che occupa una superficie di circa 370 mq è destinata principalmente a foresteria dotata di camere doppie o quadruple con annesso bagno, di mensa/ristorante, cucina, aula studio/biblioteca. L’intervento di riqualificazione, oltre al ridisegno degli ambienti, come sopra descritto, prevede anche il ridisegno del patio/corridoio che renderà gli spazi interni godibili e più in sintonia con l’ambiente circostante. Detto spazio, pensato con un struttura in legno lamellare e vetro strutturale, segnerà il punto di partenza di tutto il percorso funzionale in diretto collegamento con il cretto. Per questa ragione sarà esso stesso funzione in quanto nelle pareti verticali saranno incassate delle teche espositive e sistemi audiovisivi integrati, promozionali delle attività del Centro Agricolo Sperimentale Dimostrativo Enologico e Oleario.

MOBILITA’ VEICOLARE

Il progetto ha previsto un numero minimo di parcheggi adeguato al numero di utenti stabili previsti dall’intervento.

Tutta la progettazione terrà conto della normativa di settore e con specifico riguardo al principio Do No Significant Harm (DNSH) il quale prevede che gli interventi previsti dai PNRR nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente.

IMPIANTI

Obiettivo principale della progettazione impiantistica e dell’isolamento termico, oltre a rispondere ovviamente nel migliore dei modi alle esigenze degli utenti del Centro, sarà quello di realizzare un edificio ad energia quasi zero così come previsto dalle recenti normative europee vigenti in materia. Particolare cura sarà prestata nella progettazione dell’isolamento termico al fine di aumentare il contenimento dei consumi energetici e di conseguenza l’incidenza della componente impiantistica.

Il punto di partenza deve essere sempre un involucro edilizio di ottima qualità, curato nei particolari quindi soprattutto nei giunti e nei collegamenti tra le varie tipologie di struttura, in grado di fornire prestazioni elevate sia nel periodo invernale che in quello estivo.

Gli impianti tecnologici previsti saranno integrati con l’architettura degli edifici e coordinati fra di loro, al fine di garantire comfort interno degli edifici sia termico, sia acustico in un’ottica di eco-compatibilità dei materiali per limitare l’impatto ambientale dovuto ai trasporti.

Si è tenuto conto di economie gestionali con la introduzione di sistemi di building automation e supervisione dell’impianto termico e di trattamento aria e di significativi accorgimenti costruttivi atti a facilitare ad esempio la manutenzione.

Le unità di trattamento aria (UTA) saranno distinte e indipendenti, migliorando così la tipologia impiantistica e di conseguenza l’efficienza energetica globale nonché semplificando la manutenzione del sistema. Tale scelta garantisce una maggiore libertà di utilizzo dell’impianto di ricambio d’aria; così da poter scegliere in qualsiasi momento se farle funzionare tutte assieme ottimizzando l’efficienza energetica e riducendo i consumi (ad esempio quando alcune aule/laboratori non sono occupate).

L’impiantistica elettrica e gli impianti speciali saranno realizzati con materiali di ultima generazione, in grado di garantire sicurezza e comfort adeguati agli utenti, sia in aule e laboratori che in corridoi e servizi.

Per i corpi illuminanti si prediligeranno quelli a LED, prevalentemente con apparecchi ad incasso. L’utilizzo di apparecchi a LED comporta una riduzione delle emissioni di CO2 pari al 50%rispetto ad un impianto tradizionale con apparecchi a fluorescenza.

L’installazione di un sistema di regolazione automatica dell’illuminazione, in grado di regolare l’intensità luminosa in base alla presenza di persone e alla quantità di luce naturale presente, comporta invece un’ulteriore riduzione delle emissioni del 15/20%, portando quindi la riduzione totale rispetto ad un impianto standard al 65/70%oltre a garantire un aumento della durata degli apparecchi illuminanti.

Saranno previsti inoltre i seguenti impianti:

– impianto antincendio del tipo automatico tramite rilevatori ottici di fumo, e manuale tramite pulsanti manuali distribuiti in maniera uniforme nell’edificio ed in conformità alla normativa vigente. La segnalazione di allarme verrà fatta tramite sirene esterne, targhe ottico acustiche e tramite combinatore telefonico per la segnalazione agli organi di vigilanza competenti.

– Impianto di rete dati consentirà la connessione alla rete di tutte le apparecchiature informatiche, tramite prese dati e telefoniche a parete, e punti di ripetizione wi-fi.

– Impianto TV/SAT

– Predisposizione impianto TVCC formato da punti telecamera interni ed esterni in conformità alle disposizioni normative. Tutte le predisposizioni faranno capo ad un punto centrale dove verrà installato un registratore e un monitor per la visualizzazione.

– Impianto citofonico da aule e laboratori a posto presidiato.

– Impianto di rilevazione gas metano.

– Impianto fotovoltaico di potenza pari a circa 45 kW formato da pannelli di potenza nominale di picco 260W policristallini, installati in parte sulla copertura di casa Bramea su struttura in alluminio anodizzato ed in parte sulle pensiline di copertura dell’area di parcheggio.

Le stringhe verranno collegate all’inverter installato in locale tecnico accessibile al solo personale autorizzato.

L’impianto sarà dotato di tutte le apparecchiature di protezione e manovra al fine di garantire il corretto funzionamento.

Riqualificazione lungolaghi Peschiera del Garda

Concorso di idee. Capogruppo arch. Michele Palamara, arch. Marco Sturniolo, arch. Gabriele Saccà

Il progetto, dopo un’attenta analisi dei valori storici del centro lacunare e degli strumenti urbanistici vigenti, ha l’obiettivo specifico di :

  • valorizzare il rapporto terra/acqua dei lungolaghi;
  • valorizzare e mettere in sicurezza il collegamento pedonale dal centro lacunare alle spiagge a nord-est;
  • incrementare le aree di aggregazione sociale;
  • incrementare i circuiti ciclistici già presenti attorno a Peschiera favorendo il rapporto naturalistico col Mincio;
  • collegare il lungolago Mazzini alle spiagge poste ad ovest;
  • collegare il lungolago Garibaldi alle spiagge poste ad est;
  • estendere la rete di percorsi ciclabili e ciclopedonali che innervano la città;
  • incentivare l’uso della bicicletta attraverso idonee azioni di safety e security;
  • eliminare le barriere architettoniche;
  • utilizzare arredi urbani coordinati, basati sull’utilizzo della pietra ricostruita, come le panchine sul lungolago Garibaldi, e l’acciaio verniciato corten, caratterizzati dallo stemma del Comune di Peschiera del Garda;
  • promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo complementare all’auto privata.

 

Le strategie adottate per cogliere gli obiettivi specifici sono sintetizzate nei punti seguenti:

  • risolvere definitivamente il problema delle radici degli alberi sui lungolaghi con delle apposite sedi (isole vegetative) dove le radici possono espandersi e vivere.;
  • integrare maggiormente i percorsi ciclopedonali con gli ormeggi;
  • completare la rete ciclopedonale esistente con un breve circuito cittadino;
  • cominciare a realizzare una rete di bike parking in modo da garantire adeguate condizioni di security alla custodia del mezzo;
  • realizzare un servizio di bike sharing che, in sinergia con la rete di bike parking, permetta di configurare la bicicletta a pedalata assistita come mezzo per muoversi.

Sulla scorta anche dell’individuazione dei ”punti neri” dell’incidentalità stradale sono, inoltre, consigliabili e realizzabili in un prossimo futuro, le seguenti tipologie di intervento finalizzate ad adeguate condizioni di sicurezza di pedoni e ciclisti:

  • introduzione di semafori a chiamata in corrispondenza degli attraversamenti ciclopedonali da realizzare su sezioni correnti della viabilità di scorrimento;
  • introduzione di fasi semaforiche, a chiamata o predefinite;
  • realizzazione di attraversamenti ciclopedonali protetti in corrispondenza delle rotatorie esistenti;
  • progressiva introduzione di illuminazione notturna dell’area di attraversamento cittadino (eventualmente attivata da dispositivi che rilevano la presenza del pedone o del ciclista in contesti non edificati) che potranno essere alimentati mediante recupero di energia;
  • realizzazione di una ciclofficina, per le operazioni di manutenzione e riparazione delle bici, in località Porto Vecchio, nei pressi del parcheggio, all’inizio della ciclabile Peschiera – Mantova.

Per creare, quindi, un circuito breve attorno al centro lacunare, denominato “sorgente del Mincio” da percorrere anche più volte, il progetto prevede la realizzazione di una passerella ciclopedonale che scavalchi il Mincio all’altezza dell’inizio della pista ciclabile della Federazione Nazionale Pesca Sportiva.

Tale incremento delle piste ciclabili è stato pensato in risposta al D.M. 208 del 28/07/2016. “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”, promosso dal Ministero dell’Ambiente, che ha come obiettivo principale l’effettiva riduzione delle emissioni inquinanti e l’abbandono graduale del ricorso eccessivo all’automobile, secondo quanto richiesto dalla direttiva UE e riportato nei dettami del “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile”.

Il progetto prevede, inoltre, la realizzazione di 3 rastrelliere a 12 stalli, di cui per bici a pedalata assistita, per il bike sharing, funzionanti con componentistica industriale Siemens Simatic serie S7, collegate tra loro tramite fibre ottiche, e 2 bike parking, una al Molo Cappuccini e l’altra sul lungomincio Bonomi all’altezza del pilone della ferrovia, entrambe con ricarica elettrica, composte da 30 posti bici in media (per un numero tot. di 60 stalli). All’interno di ogni singolo bike parking di distribuzione delle bici verrà installato un pannello informativo, dotato di sistema di videosorveglianza e di hotspot WiFi pubblico (in rete con il sistema del comune) che mostrerà la mappa delle stazioni bike sharing, le regole di utilizzo del sistema, le informazioni utili e i numeri di telefono di riferimento. Ad integrazione del sistema di base verrà messa a disposizione degli utenti l’App Bicincittà’, che mostra in tempo reale la disponibilità delle biciclette e degli stalli vuoti. Altre semplici rastrelliere di 16 stalli ognuna saranno cosparse lungo i percorsi ciclopedonali.

Saranno, inoltre, installate panchine smart con wifi libera e ricarica smartphone, totem informativi con lettore qr-code per conoscere le tipologie dei percorsi e la loro durata, sia lungo il percorso, che in corrispondenza delle rastrelliere, nonché cestini per la raccolta differenziata.

Relativamente alle aree specificate nell’oggetto del concorso:

1 Lungolago Mazzini

Il progetto prevede, la sistemazione delle radici degli alberi con un sistema di isole vegetative che consenta alle radici di espandersi e vivere, l’allargamento del molo, utilizzando il livello dell’attuale marciapiede, dalla rotatoria Maestri al molo dei Cappuccini, con piattaforme in legno marino su pali in cemento armato.

Sulle piattaforme saranno montate “isole” rettangolari in legno marino, alcune contenenti 30 centimetri di terra e uno strato di 5 cm di prato a rotoli composto da Lolium Perenne + Poa Pratensis e attorniate da comode sedute in marmo, altre tutte in legno marino.

In corrispondenza delle strisce pedonali verranno realizzati degli scivoli per superare le barriere architettoniche.

Il nuovo fronte-lago si concluderà con la sistemazione del molo Cappuccini; verrà mantenuta la funzione attuale di spazio aggregativo, soprattutto per bambini, con delle aree a verde, verrà posizionato un “bike parking” prefabbricato, con struttura portante in acciaio, elementi di tamponatura in vetro e decorativi in acciaio verniciato tinta corten, e verrà favorito il collegamento con la passeggiata Clelia Guazzi Leoncini, tangente al lido Cappuccini.

Le gradinate che affondano nel lago saranno realizzate con una miscela di calcestruzzo e polveri di marmo.

La nuova illuminazione sarà a paletti bassi.

2 Lungolago Garibaldi

L’attuale lungolago, a causa della presenza delle aiuole, non si addice alla comoda fruibilità ciclopedonale. Il progetto consiste semplicemente nella sistemazione delle radici, nella messa in sicurezza degli ormeggi e nell’eliminazione dell’aiuole, riportando tutto il camminamento all’unico livello dell’attuale marciapiede.

In corrispondenza delle strisce pedonali verranno realizzate degli scivoli per superare le barriere architettoniche.

Verrà mantenuta la fermata degli autobus, migliorandone la fruibilità con una pensilina.

Per favorire il collegamento alle spiagge a nord est, il percorso proseguirà oltrepassando la scivola dei Vigili del Fuoco, la quale verrà quindi spostata verso il lago.

Verranno mantenuti i lampioni attuali, in ottimo stato, e verranno aggiunti paletti in acciaio corten molto bassi lungo il ciglio del molo.

2 Lungomincio Bonomi

Il progetto prevede la realizzazione di un percorso ciclopedonale che congiunge il centro lacustre, dal ponte della Marina sino alla partenza della pista ciclabile del Mincio, data in concessione alla Federazione Nazionale Pesca Sportiva di Verona. In particolare: sul primo tratto fino alla “barcaccia di Simbula” non verrà fatto alcun intervento; dalla “barcaccia” in poi verrà riqualificato, ma mantenuto, lo stesso manto stradale, allargando la pista, ove necessario, verso il lago; dal ponte della ferrovia in poi il percorso sarà in terra battuta su ghiaia, allargando verso il lago, con piattaforme in legno marino su pali in CA, in corrispondenza dei ponti della strada regionale e dell’autostrada; con fitte palificate in qualche altro punto.

In prossimità della pista ciclabile della Federazione Nazionale Pesca Sportiva, al fine di chiudere l’anello denominato “sorgente del Mincio” attorno al centro lacustre di Peschiera e anche per non interrompere il percorso durante le gare di pesca, verrà realizzato un ponte in acciaio, molto leggero a tre campate, che congiunge con l’altra sponda.

Sarà, inoltre, realizzata, a protezione dei fumi e dei rumori della strada, una rete alta 1.70 m. su cui possano crescere rampicanti come l’edera, e verranno piantati degli alberi.

Il percorso sarà costellato di totem informativi e leggii per installazioni artistiche in acciaio verniciato tinta corten, panchine in pietra ricostruita; i pilastri dell’autostrada, della strada regionale e delle ferrovia, attraversati dal percorso, saranno oggetto di interventi di “street art”.

In prossimità del ponte della ferrovia sarà posizionato un “bike parking” prefabbricato, con struttura portante in acciaio, elementi di tamponatura in vetro e decorativi in acciaio verniciato tinta corten.

Verranno sepolte le scalette in prossimità del ponte della ferrovia, per permettere la realizzazione della pista ciclopedonale e verrà realizzata una nuova illuminazione a paletti bassi.

RAMBLA

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Riqualificazione e valorizzazione urbana di un’area a Vallonara – Marostica (Vi)

La proposta progettuale nasce da un’analisi delle architetture limitrofe e dell’alto valore naturalistico del luogo da cui si dipartono i sentieri che portano all’Altipiano dei Sette Comuni.

Gli elementi compositivi sono semplici e nascono dall’esigenza di un elemento distributore che possa collegare tutti gli ambienti.

Contemporaneamente si è pensato agli elementi dettati dal bando e agli aspetti di eco-sostenibilità da assegnare al progetto.

L’edificio si caratterizza per l’alta flessibilità. Esso è articolato su due isole funzionali, una per livello, assolutamente indipendenti.

Il primo livello ha un interpiano di 4,00 m. Nei pressi dell’ingresso c’è un ritaglio di prato inglese. Il blocco scala/ascensore in acciaio inox e policarbonato traslucido conduce al piano superiore. Un ampio corridoio mette in comunicazione i vari ambienti.

Al piano terra sono disposti i seguenti ambienti polifunzionali: 1) cucina (di quartiere e per la caffetteria); 2) biblioteca – sala internet – sala lettura – sala studio; 3) servizi al cittadino – segreteria – reception; 4) sala prove – sala feste bambini – audizione musica; 5) sala gioco carte – sala lettura – sala ricamo/cucito.

Nel piano superiore (interpiano 3,5 m.) sono disposti i seguenti ambienti: 1) sala mostre – sala lettura; 2) ludoteca – sala lettura bambini; 3) uffici da dare in gestione ad associazioni; 4) sala convegni – teatro; 5) sala proiezioni.

Essi sono suddivisi in modo da sfruttarne al massimo l’utilizzo, facendo si che di mattina e di sera vengano usati quasi esclusivamente gli ambienti al piano terra e di pomeriggio l’intera struttura, permettendo, in tal modo, un notevole risparmio energetico.

La struttura dell’edificio è in acciaio, con tamponature, tramezzi e solai prefabbricati.

Le tamponature e i solai di copertura hanno un alto grado di coibenza termica.

Il corridoio centrale è chiuso in un involucro di pannelli alveolari (spessore 4 cm) in policarbonato co-estruso, protetto dai raggi UV., e ha copertura opaca prefabbricata.

Le pareti, a seconda della loro esposizione, possono essere composte da 5 a 9 fogli, con trasmissione luminosa e trasmittanza termica differente.  

I due corpi laterali sono chiusi sui lati da vetro stratificato protetto da un sistema di brise-soleil in acciaio pre-verniciato.

Il brise-soleil, d’inverno, permette l’ingresso della luce naturale e il riscaldamento dell’ambiente; d’estate, le doghe, rifrangendo la luce esterna, hanno la funzione di raffrescamento degli ambienti interni e, proseguendo sul solaio di copertura, proiettano un’ombra costante sull’estradosso, attenuandone il surriscaldamento.

Gli infissi apribili  in alto, fra i locali e il corridoio centrale,  favoriscono l’estrazione dell’aria (effetto camino), e la ventilazione incrociata. Griglie d’aerazione nel solaio di interpiano del corridoio ne completano l’efficienza.

Le aperture appena sotto la copertura del corridoio, d’inverno, favoriscono l’illuminazione naturale e il riscaldamento naturale dell’intero edificio. D’estate, favoriscono il sistema di entrata dell’aria attraverso torri del vento e l’estrazione dell’aria mediante effetto camino.

Il sistema di raffrescamento/riscaldamento è a soffitto.

Un impianto di domotica permette la chiusura di ambienti, come quelli posti al piano superiore, non usati di mattina, e usati pochissimo di sera.

La copertura dell’elemento distributore centrale può essere integrata con un sistema di pannelli solari utili al sostentamento energetico.

L’intero importo dei lavori, IVA inclusa, è pari a € 1.549.000.

A dispetto, quindi di un basso costo di realizzazione e di esercizio, dovuto sia alla razionalizzazione dell’utilizzo che alla cura dell’efficienza energetica, la struttura avrebbe un grande beneficio sociale perché sarebbe occasione di socialità per giovani, anziani, casalinghe, bambini e nuove imprese; nonché economico perché il comune guadagnerebbe dall’affitto dei vari ambienti a seconda dell’utilizzo.

Riqualificazione e riutilizzo dell’area Ex Seaflight a Messina

Capo Peloro è la punta estrema nord orientale della Sicilia.

È un’area di grandissimo valore paesaggistico costituita da emergenze storico-militari come il “fortino degli inglesi” e tre importanti esempi di “archeologia industriale” come il “pilone”, l’ex Seaflight (dove si costruivano aliscafi) e le Torri Morandi, nelle quali approdavano i cavi elettrici del “pilone” e sulla cui area c’è oggi un parcheggio a raso.

Capo Peloro e l’intero borgo di Torre Faro, soprattutto d’estate, è frequentatissimo da mezzi di tutti i tipi, creando fortissimi disagi per la circolazione e per la popolazione. Tutta l’area necessita una regolamentazione del traffico, oltre che un’importante riqualificazione, soprattutto dell’ex fabbrica Seaflight e del Pilone.

Col presente progetto si propone: un unico accesso carrabile per tutti fino al parcheggio Morandi (ampliabile); una circolazione solo pedonale sino all’area culturale-paesaggistica Pilone, ex SeaFlight, Torre degli inglesi; una circolazione solo pedonale per via Fortino. Per il resto del borgo si propone una zona 20/30 solo per residenti. 

Con riferimento all’area ex Seaflight si propone la realizzazione di un Urban Center (con tutte le sue funzioni culturali) e tre percorsi “allestibili” che, similmente a quelli già esistenti in zona e rievocando le passerelle utilizzate per l’ammaraggio degli aliscafi, salendo e scendendo lievemente, finiscono in spiaggia.

Le tre aree (“pilone”, ex Seaflight e “fortino degli inglesi”) devono avere vocazione culturale.

Riqualificazione dell’ex mattatoio a Castiglion Fiorentino (concorso di idee aprile 2019)

La nuova configurazione di Piazza Garibaldi, con un grande parcheggio e terminal di autolinee, rende l’area oggetto di intervento un vero e proprio ingresso alla città medievale.

L’importo messo a disposizione per l’intervento di riqualificazione (600.000 €),  le buone condizioni delle strutture murarie, ma soprattutto la loro valenza storica, fanno propendere per un intervento di “ripulitura” e di rifacimento impiantistico in ragione dell’utilizzo proposto.

Punto di partenza del progetto è l’utilizzazione del corpo di fabbrica al piano terra, che ben si presta anche nella sua disposizione interna, quale “filtro” per la città, con l’obiettivo di indirizzare i turisti, che giungono con i mezzi pubblici e con le loro auto, all’interno del centro storico.

Questo utilizzo è anche occasione per promuovere negli ampi spazi disponibili le tipicità di Castiglion Fiorentino e per collocarvi, utilizzando anche il piano superiore, un “Centro per la cultura, per il co-working e per lo sviluppo del marketing territoriale” destinato alle giovani imprese, alla lettura, all’artigianato e ai talenti locali.

Da un’attenta analisi storica e da una lettura planimetrica è emerso che la terza cinta muraria all’esterno del primo nucleo fortificato del Cassero, risalente a un periodo compreso fra il 1257 e il 1267, era, e lo è ancora in parte, caratterizzata da numerose torri, tra cui quella ben visibile detta “torre mozza” e quella, meno visibile, di “San Francesco”, entrambe all’interno dell’area oggetto di intervento.

Il progetto ha, quindi, anche l’obiettivo di far riemergere la nascosta “torre San Francesco” alla pari della già notevole “torre mozza”.

Al piano terra sono previsti: ampi spazi per il co-working commerciale, ossia la condivisione di negozi per favorire l’imprenditoria giovanile; un grande unico ambiente da destinare alle mostre per il marketing territoriale, nel quale è possibile installare stand prefabbricati; una grande sala espositiva per accompagnare i turisti all’interno del centro storico; un locale per la gestione della domotica e delle stanze, anche queste in co-working, da utilizzare in orari serali come sale prova per emergenti gruppi musicali.

Al piano superiore si prevede la realizzazione di un locale, gestibile da privati, dove poter leggere e, al tempo stesso, mangiare e bere. Pertanto, con piccolissime modifiche della tramezzatura interna e con l’aggiunta di qualche wc, saranno realizzati sale pranzo/lettura, cucina e biblio-bar. Sarà un vero e proprio centro culturale, utilizzabile anche d’estate grazie alla preesistente veranda centrale, dove gli autori dei libri verranno invitati per raccogliere le impressioni dei lettori e discuterne insieme; un modo per rendere protagonista il lettore nell’era dei “social”.

Le due torri, infine, saranno trasformate in musei dedicati specificatamente alle strutture militari di Castiglion Fiorentino e dintorni, differenziandosi dalle sale medievali oggi esistenti nel Museo Archeologico.

L’accesso carrabile sopraelevato attuale verrà destinato ai pedoni che, dal terminal di Piazza Garibaldi, potranno accedere in sicurezza in città, e uscirne. Tale ingresso sarà fruibile saltuariamente solo dai mezzi di carico e scarico e dai mezzi di soccorso. Lo stretto marciapiede che lo costeggia su via Trento perderebbe così la sua utilità. In futuro, con maggiori disponibilità finanziarie, si potrà quest’ultimo allargare, spostando tutta la careggiata un metro verso est.

Le barriere architettoniche si abbattono facilmente con un ascensore per accedere al piano superiore, posizionato di fronte al centrale dei 3 ingressi su via Trento, e con due montascale per accedere al “museo delle fortificazioni” nelle due torri. Di fronte al suddetto ingresso centrale, in futuro, sarà possibile aprire un varco verso il giardino confinante col Convento di San Francesco, dato che lo spessore del muro in quel breve tratto, fa intendere che non si tratti di muratura medievale.

La struttura in muratura portante dell’edificio consente già un ottimo grado di isolamento termico. All’interno delle due torri verranno realizzati due solai con struttura in acciaio e pavimentazione, in cotto da una parte e parquet dall’altra. Entrambi i solai avranno al centro un lucernaio per consentire una maggiore illuminazione del piano terra. La “torre di San Francesco”, nella parte sovrastante i grossi muri perimetrali esistenti, avrà involucro e copertura in pannelli alveolari (spessore 4 cm) in policarbonato co-estruso, protetto dai raggi UV. La parete a sud e la copertura sarà composta da 9 fogli, trasmissione luminosa 47,5% e trasmittanza termica U = 1,0 W/(m2 K). Quelle ad est e ad ovest da 5 fogli, trasmissione luminosa 54,4% e U = 1,2 w/(m2 k). La parete a nord da tre fogli, trasmissione luminosa 76%. e U = 1,84 W/(m2 K); il tutto coperto da un sistema di brise-soleil in acciaio pre-verniciato, di sezione 10 cm x 5 cm. Il brise-soleil, d’inverno, permette l’ingresso della luce naturale e il riscaldamento dell’ambiente. D’estate, le doghe, rifrangendo la luce esterna, hanno la funzione di raffrescamento degli ambienti interni.

Gli infissi apribili nel tetto delle grandi sale espositive favoriscono: l’illuminazione naturale e il suo riscaldamento naturale; l’estrazione dell’aria, mediante l’effetto camino; la ventilazione incrociata. Griglie d’aerazione manovrabili elettricamente nel solaio di interpiano e appena sotto la copertura delle torri ri-progettate ne completeranno l’efficientamento. Un impianto di domotica gestirà le automazioni, permettendo anche la chiusura di ambienti inutilizzati durante la giornata (come le sale prova al piano terra). Sul tetto è realizzabile, anche in futuro, un sistema di pannelli solari che contribuiscano a migliorare ulteriormente il sostentamento energetico dell’edificio.

L’illuminazione sarà studiata per valorizzare gli spazi e gli elementi architettonici medievali. Gli apparecchi illuminanti all’esterno verranno predisposti in modo da non disperdere la luce verso l’alto.

Al fine di implementare la tecnologia wireless verranno utilizzati piccoli arredi urbani come panchine con ricarica smartphone, qr-code informativi collegati ad applicativi smartphone e computer. Per i meno avvezzi alla tecnologia, invece, dei più semplici totem informativi interattivi con touch screen.

La stima dei costi di realizzazione del progetto, come richiesto dal Bando, ammonta a 600.000 €, compresi gli oneri della sicurezza.

Le opere edili consisteranno in: demolizioni (vecchi rivestimenti, vecchi impianti, strutture metalliche non più utilizzabili e vecchi intonaci per portare a nudo la muratura) con relativo trasporto alla discarica per un importo pari a 20.000 €; strutture in acciaio per solai e scale delle due torri (compresi involucri esterni in cotto, parquet e vetro) per un importo pari a 33.000 €; rifacimento totale bagni e realizzazione nuovi (nuove porte comprese) per un importo pari a 40.000 €; tracce e carotaggi per nuovi impianti per un importo pari a 15.000 €; isolamenti termici e acustici, impermeabilizzazioni per un importo pari a  20.000 €; brise soleil torre di San Francesco per un importo pari a 35.000 €; tramezzature e controsoffitti (nuove porte comprese) per un importo pari a 50.000 €; pitturazione infissi per un importo pari a 10.000 €; impianti (idrico sanitario, elettrico per un importo pari a 90.000 €; impianti speciali (condizionamento, domotica, wi-fi, dati, antintrusione, video sorveglianza, ascensore) per un importo pari a 110.000 €; preparazione delle superfici murarie e tinteggiatura per un importo pari a 60.000 €; vetro strutturale torri per un importo pari a 50.000 €; imprevisti per un importo pari a 5.000 €; portoni esterni per un importo pari a 20.000 €; panchine smart, cestini per raccolta differenziata, totem informativi con touch screen per un importo pari a 7.000 €; box commerciali espositivi prefabbricati per un importo pari a 20.000 €. A questi importi si aggiungeranno gli oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso pari a 15.000 €.

 

Concorso di idee “Architetture per Foggia”. Progetto di una “bicipolitana” (PRIMO PREMIO)

Oggetto del presente progetto è la realizzazione di una “Bicipolitana” all’interno del comune di Foggia che risponda a obiettivi di mobilità sostenibile da una parte e disinquinamento dall’altra. 

Il progetto parte da un’attenta analisi del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile) della città con l’obiettivo specifico di :
·         estendere la rete di percorsi ciclabili e ciclopedonali che innervano la città per garantire una connessione reciproca tra i diversi quartieri e verso i principali poli attrattori presenti in campo urbano;
·         incentivare l’uso della bicicletta attraverso idonee azioni di safety e security;
·         promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo complementare all’auto privata.
Le strategie adottate per cogliere gli obiettivi specifici sono sintetizzate nei punti seguenti:
·         creare una rete ciclopedonale fondata sulla manutenzione straordinaria dei percorsi esistenti, limitatamente a quelli ritenuti essenziali ai fini della complessiva configurazione di rete, e sulla realizzazione dei tratti mancanti;
·         individuare provvedimenti finalizzati a garantire la sicurezza della circolazione di pedoni e ciclisti con particolare riferimento ai punti di maggiore conflitto con il traffico veicolare motorizzato ( safety);
·         individuare una rete di velostazioni in corrispondenza dei principali poli attrattori di traffico in modo da garantire adeguate condizioni di security alla custodia del mezzo;
·         realizzare un servizio di bike sharing che, in sinergia con la rete di velostazioni di cui al punto precedente, permetta di configurare la bicicletta a pedalata assistita come mezzo per muoversi.
Le nuove piste ciclabili terranno conto dell’unificazione del Parco con i Campi Diomedei e la conseguente chiusura al traffico motorizzato del tratto di via Galliani compreso tra viale Fortore e via Romolo Caggese che resterà percorribile dai pedoni e dai ciclisti, e della linea Metrobus a propulsione elettrica.
Sulla scorta dell’individuazione dei ”punti neri” dell’incidentalità stradale sono previste le seguenti tipologie di intervento finalizzate ad adeguate condizioni di sicurezza a pedoni e ciclisti:
·         introduzione di semafori a chiamata in corrispondenza degli attraversamenti ciclopedonali da realizzare su sezioni correnti della viabilità di scorrimento, ad esempio l’attraversamento in corrispondenza degli ingressi alla fiera e al nuovo polo degli uffici comunali su viale Fortore;
·         introduzione di fasi semaforiche, a chiamata o predefinite, in corrispondenza delle intersezioni dell’itinerario perimetrale all’area centrale di Foggia;
·         realizzazione di attraversamenti ciclopedonali protetti in corrispondenza delle rotatorie esistenti e di progetto alcuni dei quali realizzati con tecnologie a recupero e trasformazione di energia cinetica in energia elettrica.
In tutti i casi si prevede la progressiva introduzione di illuminazione notturna dell’area di attraversamento attivata da dispositivi che rilevano la presenza del pedone o del ciclista in contesti non edificati, che potranno essere alimentati mediante recupero di energia.
La storica condizione di segregazione che sconta il Rione Martucci, rispetto all’area centrale della città, particolarmente evidente dal punto di vista della mobilità pedonale, verrà mitigata dalla realizzazione di una passerella ciclopedonale di scavalco del fascio dei binari, sulla via Fortore. Su entrambi gli “attacchi a terra” il progetto prevede la creazione di due nuove piazze.
I nuovi percorsi, che si andranno ad unire a quelli esistenti e riqualificati, pensati dopo un’attenta analisi delle scuole, dei monumenti e dei luoghi di lavoro presenti nell’area oggetto di intervento, saranno 3:
·         percorso “storico” che ruota attorno all’antico nucleo della città in cui si concentrano la maggior parte delle emergenze architettoniche;
·         percorso “boulevard” che gira attorno alla città come una circonvallazione passando per la maggior parte delle scuole e la maggior parte delle strutture pubbliche (sedi di enti, ospedali, Università, teatri e cinema);
·         percorsi “da periferia a periferia” che si intersecano quasi perpendicolarmente come un cardo e un decumano, collegandosi poi ai tratti di progetto F4, F5 ed F6 della “rete ciclistica provinciale”.
Il Programma “da periferia a periferia” è una proposta progettuale del PUMS, sviluppata in risposta al D.P.C.M. 25/05/2016 “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”.
Tutti i percorsi sviluppati nel presente progetto sono stati pensati in risposta al D.M. 208 del 28/07/2016. “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile casa-scuola e casa-lavoro”, promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, che ha come obiettivo principale l’effettiva riduzione delle emissioni inquinanti e l’abbandono graduale del ricorso eccessivo all’automobile, secondo quanto richiesto dalla direttiva UE e riportato nei dettami del “Programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile”.
Il progetto prevede inoltre la realizzazione di 13 rastrelliere per il bike sharing, composte da 8 stalli ciascuno, per una flotta di 104 bici, di cui 24 a pedalata assistita, dotati di sistemi di lettura delle tessere elettroniche e servomeccanismi per il serraggio del veicolo e 5 velostazioni, di cui 3 con ricarica elettrica, composte da 30 posti bici in media (per un numero tot. di 150 stalli). Nello specifico localizzate all’arrivo in città dei “circuiti provinciali” F4, F5 ed F6, una più grande alla stazione centrale, e un’altra a Piazza Cavour. All’interno di ogni singola velostazione di distribuzione delle bici verrà installato un pannello informativo, dotato di sistema di videosorveglianza e di hotspot WiFi pubblico (in rete con il sistema del comune) che mostrerà la mappa delle stazioni bikesharing, le regole di utilizzo del sistema, le informazioni utili e i numeri di telefono di riferimento. Ad integrazione del sistema di base verrà messa a disposizione degli utenti l’App Bicincittà’, che mostra in tempo reale la disponibilità delle biciclette e degli stalli vuoti. Viene inoltre prevista la creazione di due ciclofficine, per le operazioni di manutenzione e riparazione delle bici, una in prossimità del cicloposteggio adiacente al Terminal intermodale di Foggia Stazione e l’altra presso l’incrocio viale Ofanto – Viale Europa.
Oltre al sistema di paletti a led con dispositivo di rilevazione della presenza del ciclista previsto lungo il percorso , saranno installate panchine smart con wifi libera e ricarica smartphone, totem informativi con lettore qr-code per conoscere le tipologie dei percorsi e la loro durata, sia lungo il percorso che in corrispondenza delle rastrelliere, nonché cestini per la raccolta differenziata.
E’ previsto, inoltre, l’adeguamento funzionale dei percorsi ciclabili esistenti, per una lunghezza pari 1909 m, che consisterà nella sostituzione degli elementi danneggiati dei percorsi (“tappetino”, segnaletica verticale) e nella ri-pitturazione della segnaletica orizzontale.
Infine sono previste attività specifiche su studenti e lavoratori, tese alla promozione del Bike to School e del Bike to Work e quindi all’utilizzo del “percorso boulevard”.

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Riqualificazione di Quartiere Americano a Messina

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Quello che ancor oggi è conosciuto come “Quartiere americano” è il luogo dove, nella prima ricostruzione post-terremoto, si riversò la vita e tutte le attività principali dei messinesi. Il quartiere si trovava nell’area oggi compresa fra il Viale Europa a nord, via La Farina a est, Villa Dante a sud e viale San Martino ad ovest. Personaggi come Salvatore Quasimodo, Giorgio La Pira e Giovanni Rappazzo, inventore del cinema sonoro, e le famose stiliste Sorelle Mangano, vivevano o svolgevano lì la loro attività. Le maggiori scuole messinesi, la Caserma dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, le maggiori chiese, la Questura, la Camera del Lavoro e la Corte D’Assise avevano sede fra le baracche di legno di questo quartiere. E fra le baracche del quartiere americano svolgevano la loro attività anche i più grandi artigiani del gelato e della pasticceria locale. Da qui l’esigenza di recuperare la memoria di questa parte di tessuto urbano oggi in completo abbandono. L’idea è quella di creare un percorso museale all’aperto lungo il viale San Martino, considerato da sempre il salotto cittadino, dove rivivere attraverso foto e disegni la storia del quartiere americano. Nonché di realizzare, al posto dei quattro assi viari che, a cul de sac, si immettono sul viale, quattro piazze tematiche che si ispirano alle attività svolte in prevalenza in questo luogo di grande cultura, ossia: la LETTERATURA (Salvatore Quasimodo), il CINEMA (Giovanni Rappazzo), la MODA (le sorelle Mangano) e l’ARTIGIANATO, con particolare riferimento alla gelateria. La prima piazza, a partire da nord, è la piazza dedicata alla MODA, perché proprio in quei luoghi aveva sede la Sartoria delle Sorelle Mangano, a quel tempo di gran voga. La seconda piazza è dedicata al CINEMA, perché esattamente lì c’era l’”Eden Cinema Concerto”, con facciata scenografica sul viale San Martino, dove Giovanni Rappazzo ebbe l’intuizione che lo portò a brevettare il primo cinema sonoro. La terza piazza è dedicata alla LETTERATURA, perché lì’ vicino, in via Croce Rossa, abitava il giovane Quasimodo, e proprio lì frequentava la scuola Jaci. La quarta piazza è dedicata all’ARTIGIANATO, in particolare alla gelateria artigianale, perchè una delle più fervide attività che si svolgevano nella zona sud del quartiere americano, dove il gelato veniva fatto con la “neve di Dinnammare” e dove un tempo esisteva l’AMERICAN COFFEE. L’intervento è tutto improntato sul disegno della pavimentazione in pietra locale. Il marciapiede lungo il viale San Martino, che ospiterà l’itinerario museale che, partendo da Viale Europa, si concluderà a Piazza Dante, sarà pavimentato con mattonelle quadrate poste secondo il disegno a scacchiera dell’originale quartiere americano. Il percorso sarà dotato di pannelli fotografici visibili sia dall’interno del percorso museale che dall’esterno, cioè da chi transita con l’auto o col tram. Il disegno della pavimentazione delle quattro piazze, invece, per contrastare la schematicità del marciapiede suddetto e delle stesse piazze di forma rettangolare, sarà volutamente bizzarro e animato con colori variopinti. In particolare, la prima piazza (MODA) è improntata su una passerella che, proseguendo in orizzontale, termina ad una certa altezza dal suolo, data la differenza di livello di circa 1,40 m esistente fra il Viale San Martino e la Via Giolitti. La seconda piazza (CINEMA) ripropone il cinema all’aperto esistente prima dell’incendio che distrusse l’originale quartiere americano. Il suo allestimento è fatto in maniera che la piazza possa essere utilizzata in maniera differente a seconda delle necessità. La terza piazza (LETTERATURA) è costituita da due padiglioni prefabbricati in cui sarà allestita una mostra e una biblioteca dedicata a Quasimodo e agli altri letterati messinesi. La quarta piazza (ARTIGIANATO) è composta, invece, da tre chioschi prefabbricati per gelati, dove sarà possibile apprezzare l’antica gelateria artigianale. In prossimità delle piazze verrà fatta proseguire la ringhiera, oggi sostituita da precari dissuasori in plastica, e verrà realizzata una pensilina frangisole. Un elemento verticale luminoso, visibile dalla strada, indicherà il nome della piazza. Alla sua base una postazione internet, una sorta di INFO-POINT fornirà notizie sulla storia del quartiere e sulla piazza corrispondente. Sia il CINEMA all’aperto, che i padiglioni della piazza LETTERATURA, che i padiglioni di GELATERIA ARTIGIANALE, così come l’ITINERARIO MUSEALE lungo il viale San Martino, così come i 4 alti INFO-POINT, in corrispondenza delle piazze, saranno una fonte di entrate economiche per l’amministrazione. L’intervento progettuale può essere autofinanziato con un PROJECT FINANCING.

Un proiettore a Largo Minutoli (Messina) Progetto di riqualificazione

L’intervento è stato presentato all’Amministrazione Comunale, in occasione del 100° anniversario del terremoto che ha colpito la città di Messina nel 1908.

Sul luogo dove nel 1599 fu realizzata la Loggia dei Mercanti, poi diventata Palazzo Senatorio, è prevista la realizzazione di una platea per assistere alle proiezioni che avvengono sulla facciata del catasto.

Riqualificazione del quartiere di Via del Mare a Barcellona Pozzo di Gotto

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Principale obiettivo del progetto è quello di migliorare dal punto di vista funzionale e sociale il cosiddetto “Quartiere di Via del Mare”, migliorarne la fruizione da parte dei cittadini e dei suoi abitanti, migliorarne la qualità della vita; favorendo l’integrazione sociale con particolare attenzione alla lotta alla marginalità; migliorare il decoro urbano, riqualificare l’esistente parco di pertinenza anche del plesso scolastico limitrofo per renderlo funzionale agli alunni delle scuole e agli abitanti del quartiere.
L’area oggetto del concorso, caratterizzata da edifici “popolari” costruiti dallo IACP, è limitrofa al Torrente Longano e confina col centro città. L’unico accesso carrabile avviene attraverso la Via del Mare. La strada diagonale di entrata al quartiere viene utilizzata anche per accedere alle scuole e ad alcuni condomini adiacenti.
La prima necessità emersa è stata quella di mantenere tale via, creando un ulteriore percorso perimetrale a senso unico ad uso esclusivo degli abitanti del quartiere, pedonalizzando tutto il resto.
Evidente è, infatti, apparsa la necessità di creare degli spazi pedonali protetti dove poter sostare, ma anche camminare o correre in libertà, per questo, individuate le due piazze principali, si è creato, passando per esse, un percorso anulare. Per mantenere la continuità di camminamento la pavimentazione continua anche in corrispondenza dell’attraverso stradale. Il tutto colorato da ritagli di verde qua e là.
I due ingressi pedonali con scale verranno sostituiti da ingressi a rampa al fine di abbattere le barriere architettoniche. Nell’ingresso a sud est una rampa che sale a circa 3 metri di altezza scende poi all’interno del quartiere su sopraelevata in acciaio inox bianco, parapetto in vetro e piano calpestio legno.
Il disegno risultante dell’intero progetto, basato sulle linee spezzate, appare volontariamente caotico, in realtà è perfettamente funzionale.
Dai sopralluoghi effettuati ed ascoltando le esigenze degli abitanti si è resa necessaria una maggiore organizzazione dei pur pochi parcheggi, per cui si è optato di individuare, oltre all’ampia area parcheggio davanti alle scuole, altre 4 aree dislocate razionalmente nel quartiere.
Al fine di migliorare la qualità della vita, soprattutto delle utenze deboli, verranno realizzati a nord degli orti urbani e un campo bocce, nonché delle aree attrezzate con tavoli per gli anziani, vicine al parco per bambini, nei pressi delle scuole, dove è stato mantenuto il “teatro greco”, seppur con una leggera modifica per meglio inserirlo all’interno del nuovo disegno progettuale, ma si è decisa la demolizione della pensilina, con funzione probabilmente di scenografia, in quanto non adatta al nuovo progetto, e fortemente deteriorata.
La loggia porticato viene mantenuta, seppur riqualificata, anche per darle la nuova funzione di ospitare al suo interno banchi per eventi o fiere. D’altronde la loggia, nella storia dell’architettura ha sempre avuto funzione principalmente commerciale (loggia dei mercanti o di vendita).
Le altre aree dedicate alla mobilità pedonale vengono arredate con panchine “smart” ed attrezzi ginnici all’aperto.
L’illuminazione sarà a basso consumo energetico e non inquinante, soddisfacendo le leggi vigenti in materia; tutti gli arredi realizzati con materiali eco sostenibili; la pavimentazione adatta sia all’utilizzo ciclabile che pedonale. Tutti i nuovi interventi abbattono le barriere architettoniche.
La proposta progettuale è compatibile con le norme urbanistico – edilizie di carattere nazionale e regionale e con la pianificazione comunale ed il regime vincolistico esistente. Tutti gli interventi saranno realizzati con elevate caratteristiche di sostenibilità energetica ed ambientale. Le reti di sottoservizio saranno riqualificate, così come le reti di smaltimento acque meteoriche.
L’attraversamento veicolare all’interno del quartiere avverrà a velocità ridotta (max 30 km/h).
Per la nuova vegetazione saranno utilizzate alberature autoctone.

STIMA DI MASSIMA DEI COSTI:
Rifacimento stradale € 260.000
Smonto pavimentazione esistente e rifacimento € 150.000
Aree destinate a verde pubblico € 30.000
Rete idrica € 60.000
Rete fognante € 190.000
Pubblica illuminazione e impianto di videosorveglianza wireless € 210.000
Arredo urbano € 110.000
Passerella pedonale € 80.000
Macchinari sportivi e giochi 60.000
Opere in muratura (riqualificazione c.a. teatro e loggia porticato, rampe pedonali e recinzioni) € 110.000


TOTALE € 1.260.000


Oltre ai bassi costi di realizzazione anche i costi di esercizio saranno bassi, rappresentando una priorità al fine di garantire la reale fattibilità dell’intervento.
Per limitare al massimo le manomissioni stradali, nelle porzioni di nuovo intervento, tutti i nuovi impianti saranno realizzati di concerto con la pubblica amministrazione.