Riqualificazione di Quartiere Americano a Messina

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Quello che ancor oggi è conosciuto come “Quartiere americano” è il luogo dove, nella prima ricostruzione post-terremoto, si riversò la vita e tutte le attività principali dei messinesi. Il quartiere si trovava nell’area oggi compresa fra il Viale Europa a nord, via La Farina a est, Villa Dante a sud e viale San Martino ad ovest. Personaggi come Salvatore Quasimodo, Giorgio La Pira e Giovanni Rappazzo, inventore del cinema sonoro, e le famose stiliste Sorelle Mangano, vivevano o svolgevano lì la loro attività. Le maggiori scuole messinesi, la Caserma dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, le maggiori chiese, la Questura, la Camera del Lavoro e la Corte D’Assise avevano sede fra le baracche di legno di questo quartiere. E fra le baracche del quartiere americano svolgevano la loro attività anche i più grandi artigiani del gelato e della pasticceria locale. Da qui l’esigenza di recuperare la memoria di questa parte di tessuto urbano oggi in completo abbandono. L’idea è quella di creare un percorso museale all’aperto lungo il viale San Martino, considerato da sempre il salotto cittadino, dove rivivere attraverso foto e disegni la storia del quartiere americano. Nonché di realizzare, al posto dei quattro assi viari che, a cul de sac, si immettono sul viale, quattro piazze tematiche che si ispirano alle attività svolte in prevalenza in questo luogo di grande cultura, ossia: la LETTERATURA (Salvatore Quasimodo), il CINEMA (Giovanni Rappazzo), la MODA (le sorelle Mangano) e l’ARTIGIANATO, con particolare riferimento alla gelateria. La prima piazza, a partire da nord, è la piazza dedicata alla MODA, perché proprio in quei luoghi aveva sede la Sartoria delle Sorelle Mangano, a quel tempo di gran voga. La seconda piazza è dedicata al CINEMA, perché esattamente lì c’era l’”Eden Cinema Concerto”, con facciata scenografica sul viale San Martino, dove Giovanni Rappazzo ebbe l’intuizione che lo portò a brevettare il primo cinema sonoro. La terza piazza è dedicata alla LETTERATURA, perché lì’ vicino, in via Croce Rossa, abitava il giovane Quasimodo, e proprio lì frequentava la scuola Jaci. La quarta piazza è dedicata all’ARTIGIANATO, in particolare alla gelateria artigianale, perchè una delle più fervide attività che si svolgevano nella zona sud del quartiere americano, dove il gelato veniva fatto con la “neve di Dinnammare” e dove un tempo esisteva l’AMERICAN COFFEE. L’intervento è tutto improntato sul disegno della pavimentazione in pietra locale. Il marciapiede lungo il viale San Martino, che ospiterà l’itinerario museale che, partendo da Viale Europa, si concluderà a Piazza Dante, sarà pavimentato con mattonelle quadrate poste secondo il disegno a scacchiera dell’originale quartiere americano. Il percorso sarà dotato di pannelli fotografici visibili sia dall’interno del percorso museale che dall’esterno, cioè da chi transita con l’auto o col tram. Il disegno della pavimentazione delle quattro piazze, invece, per contrastare la schematicità del marciapiede suddetto e delle stesse piazze di forma rettangolare, sarà volutamente bizzarro e animato con colori variopinti. In particolare, la prima piazza (MODA) è improntata su una passerella che, proseguendo in orizzontale, termina ad una certa altezza dal suolo, data la differenza di livello di circa 1,40 m esistente fra il Viale San Martino e la Via Giolitti. La seconda piazza (CINEMA) ripropone il cinema all’aperto esistente prima dell’incendio che distrusse l’originale quartiere americano. Il suo allestimento è fatto in maniera che la piazza possa essere utilizzata in maniera differente a seconda delle necessità. La terza piazza (LETTERATURA) è costituita da due padiglioni prefabbricati in cui sarà allestita una mostra e una biblioteca dedicata a Quasimodo e agli altri letterati messinesi. La quarta piazza (ARTIGIANATO) è composta, invece, da tre chioschi prefabbricati per gelati, dove sarà possibile apprezzare l’antica gelateria artigianale. In prossimità delle piazze verrà fatta proseguire la ringhiera, oggi sostituita da precari dissuasori in plastica, e verrà realizzata una pensilina frangisole. Un elemento verticale luminoso, visibile dalla strada, indicherà il nome della piazza. Alla sua base una postazione internet, una sorta di INFO-POINT fornirà notizie sulla storia del quartiere e sulla piazza corrispondente. Sia il CINEMA all’aperto, che i padiglioni della piazza LETTERATURA, che i padiglioni di GELATERIA ARTIGIANALE, così come l’ITINERARIO MUSEALE lungo il viale San Martino, così come i 4 alti INFO-POINT, in corrispondenza delle piazze, saranno una fonte di entrate economiche per l’amministrazione. L’intervento progettuale può essere autofinanziato con un PROJECT FINANCING.

Riqualificazione del quartiere di Via del Mare a Barcellona Pozzo di Gotto

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Principale obiettivo del progetto è quello di migliorare dal punto di vista funzionale e sociale il cosiddetto “Quartiere di Via del Mare”, migliorarne la fruizione da parte dei cittadini e dei suoi abitanti, migliorarne la qualità della vita; favorendo l’integrazione sociale con particolare attenzione alla lotta alla marginalità; migliorare il decoro urbano, riqualificare l’esistente parco di pertinenza anche del plesso scolastico limitrofo per renderlo funzionale agli alunni delle scuole e agli abitanti del quartiere.
L’area oggetto del concorso, caratterizzata da edifici “popolari” costruiti dallo IACP, è limitrofa al Torrente Longano e confina col centro città. L’unico accesso carrabile avviene attraverso la Via del Mare. La strada diagonale di entrata al quartiere viene utilizzata anche per accedere alle scuole e ad alcuni condomini adiacenti.
La prima necessità emersa è stata quella di mantenere tale via, creando un ulteriore percorso perimetrale a senso unico ad uso esclusivo degli abitanti del quartiere, pedonalizzando tutto il resto.
Evidente è, infatti, apparsa la necessità di creare degli spazi pedonali protetti dove poter sostare, ma anche camminare o correre in libertà, per questo, individuate le due piazze principali, si è creato, passando per esse, un percorso anulare. Per mantenere la continuità di camminamento la pavimentazione continua anche in corrispondenza dell’attraverso stradale. Il tutto colorato da ritagli di verde qua e là.
I due ingressi pedonali con scale verranno sostituiti da ingressi a rampa al fine di abbattere le barriere architettoniche. Nell’ingresso a sud est una rampa che sale a circa 3 metri di altezza scende poi all’interno del quartiere su sopraelevata in acciaio inox bianco, parapetto in vetro e piano calpestio legno.
Il disegno risultante dell’intero progetto, basato sulle linee spezzate, appare volontariamente caotico, in realtà è perfettamente funzionale.
Dai sopralluoghi effettuati ed ascoltando le esigenze degli abitanti si è resa necessaria una maggiore organizzazione dei pur pochi parcheggi, per cui si è optato di individuare, oltre all’ampia area parcheggio davanti alle scuole, altre 4 aree dislocate razionalmente nel quartiere.
Al fine di migliorare la qualità della vita, soprattutto delle utenze deboli, verranno realizzati a nord degli orti urbani e un campo bocce, nonché delle aree attrezzate con tavoli per gli anziani, vicine al parco per bambini, nei pressi delle scuole, dove è stato mantenuto il “teatro greco”, seppur con una leggera modifica per meglio inserirlo all’interno del nuovo disegno progettuale, ma si è decisa la demolizione della pensilina, con funzione probabilmente di scenografia, in quanto non adatta al nuovo progetto, e fortemente deteriorata.
La loggia porticato viene mantenuta, seppur riqualificata, anche per darle la nuova funzione di ospitare al suo interno banchi per eventi o fiere. D’altronde la loggia, nella storia dell’architettura ha sempre avuto funzione principalmente commerciale (loggia dei mercanti o di vendita).
Le altre aree dedicate alla mobilità pedonale vengono arredate con panchine “smart” ed attrezzi ginnici all’aperto.
L’illuminazione sarà a basso consumo energetico e non inquinante, soddisfacendo le leggi vigenti in materia; tutti gli arredi realizzati con materiali eco sostenibili; la pavimentazione adatta sia all’utilizzo ciclabile che pedonale. Tutti i nuovi interventi abbattono le barriere architettoniche.
La proposta progettuale è compatibile con le norme urbanistico – edilizie di carattere nazionale e regionale e con la pianificazione comunale ed il regime vincolistico esistente. Tutti gli interventi saranno realizzati con elevate caratteristiche di sostenibilità energetica ed ambientale. Le reti di sottoservizio saranno riqualificate, così come le reti di smaltimento acque meteoriche.
L’attraversamento veicolare all’interno del quartiere avverrà a velocità ridotta (max 30 km/h).
Per la nuova vegetazione saranno utilizzate alberature autoctone.

STIMA DI MASSIMA DEI COSTI:
Rifacimento stradale € 260.000
Smonto pavimentazione esistente e rifacimento € 150.000
Aree destinate a verde pubblico € 30.000
Rete idrica € 60.000
Rete fognante € 190.000
Pubblica illuminazione e impianto di videosorveglianza wireless € 210.000
Arredo urbano € 110.000
Passerella pedonale € 80.000
Macchinari sportivi e giochi 60.000
Opere in muratura (riqualificazione c.a. teatro e loggia porticato, rampe pedonali e recinzioni) € 110.000


TOTALE € 1.260.000


Oltre ai bassi costi di realizzazione anche i costi di esercizio saranno bassi, rappresentando una priorità al fine di garantire la reale fattibilità dell’intervento.
Per limitare al massimo le manomissioni stradali, nelle porzioni di nuovo intervento, tutti i nuovi impianti saranno realizzati di concerto con la pubblica amministrazione.

Riqualificazione Cavalcavia Bussa a Milano

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L’idea progettuale di pedonalizzazione e riqualificazione del Cavalcavia Bussa nasce dall’attento studio delle ultime trasformazioni urbane realizzate nel quartiere Isola e dalla ricerca di integrazione del disegno del nuovo parco con il territorio circostante. L’elemento compositivo che ne è scaturito è un percorso sinuoso, che raccorda in maniera armoniosa l’ingresso a sud con quello a nord, percorribile dai mezzi di servizio e di soccorso e dai residenti dei Beni Stabili, in entrambi i sensi di marcia, e affiancato da un percorso ciclabile protetto a doppio senso di marcia. A questo percorso si aggiunge un percorso pedonale, anch’esso per tutta la lunghezza del cavalcavia. Gli ingressi a nord e a sud del nuovo parco lineare, con pendenze adeguate alla normativa, eliminano le barriere architettoniche per le persone in condizioni di difficoltà motoria. I due percorsi formano, nelle aree di concavità/convessità, zone da destinare a spazi multifunzionali per la socializzazione, gestiti dalla cittadinanza secondo orari prestabiliti. Le due scale in corrispondenza degli ingressi vengono mantenute, ma adeguate alle norme sulle barriere architettoniche con l’aggiunta di un servo scala e una canalina per le bici a nord e di un ascensore a sud. All’altezza della nuova velostazione è, inoltre, previsto un altro punto di risalita pedonale con ascensore e un’altra rampa per le bici. Con l’obiettivo di rendere fruibile ai cittadini il futuro parco, attraverso attività sociali e ricreative, al suo interno sono previsti: un circuito di mountain bike, un play ground, un teatro con cavea naturale, un palestra/ballo all’aperto, una area fiera/mercato, una passerella per sfilate, una pista da skate, due aree street painting e un community gardens. Il parco lineare sarà realizzato con tappeti erbosi calpestabili, di diverse tessiture e colorazioni, posati su uno strato di materiali inerti e terra vegetale con elementi drenanti e minerali. I percorsi saranno in battuto di calcestruzzo. Lo spazio fiera/mercato, in posizione baricentrica, è trattato come un elemento invisibile quale prosecuzione dei binari sottostanti con una frangiatura fra prato e doghe di adaxite. A nord, nell’angolo tra via Pepe e via Borsieri è previsto un campo di calcetto. Nell’area triangolare individuata dalle vie De Castillia – Borsieri – Confalonieri viene mantenuto il bike sharing e il parcheggio bici. La viabilità a ridosso dell’area di progetto viene ottimizzata. A sud viene migliorato l’ingresso carrabile in via D’Azeglio. A nord viene salvaguardato l’ingresso carrabile al condominio di Via Pepe, modellando il bordo dell’Associazione Pepe Verde, e viene attenuata la curva che congiunge via Borsieri e Via De Castillia. Tutti i percorsi pedonali adiacenti al cavalcavia, in particolare quelli nei pressi dell’ingresso sud e delle scuole, vengono salvaguardati. Così come viene salvaguardato il percorso ciclo-pedonale che scende dal cavalcavia e si dirige alla velo stazione, passando per l’archivio comunale, riqualificato e trasformato in locale di supporto al parco. La velostazione sarà prefabbricata in vetro strutturale con copertura in acciaio corten. All’interno troveranno posto 538 bici su due livelli, grazie a un sistema meccanizzato. Tutte le prescrizioni di R.F.I. vengono soddisfatte. I lucernai saranno salvaguardati, così come l’areazione del passante sottostante. Una leggera pelle traforata, in acciaio corten, verrà agganciata alle travi del cavalcavia, facendo intravedere la ringhiera in acciaio inox esistente, che verrà mantenuta. Un’ulteriore pelle interna trasparente proteggerà il parco dai fumi e dal rumore sottostante ed eviterà la caduta di oggetti dall’alto. Il percorso ciclabile, che collega Via De Castillia con Via Quadrio, e sbocca in Via D’Azeglio, e l’accessibilità e le connessioni/integrazioni con il tessuto circostante vengono, dunque, garantite. Per far sì che il nuovo parco contribuisca al miglioramento della rete ecologica e del paesaggio di cui è parte, gli arredi urbani saranno in materiale robusto proveniente dal riciclo, privo di esigenze manutentive. Tutte le aree di ristoro nell’area di progetto, useranno prodotti biodegradabili e compostabili. Ove non fosse possibile, l’area è disseminata di cestini per la raccolta differenziata. L’illuminazione a LED non arreca disturbo né ai treni né ai veicoli sottostanti, consente una riduzione dei consumi energetici e una migliore qualità dell’illuminazione con conseguente riqualificazione dell’ambiente. Gli spazi previsti nel parco lineare potranno essere gestiti da associazioni di cittadini che, con opportuno atto di convenzione col Comune, si impegnano a manutenere le porzioni loro affidate. Alcuni spazi verranno concessi a più associazioni in contemporanea, secondo una programmazione di orari. Ciò permetterà una facilità ed economicità di manutenzione e gestione dell’area di progetto.

Riqualificazione di Carrè

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Gruppo di progettazione: arch. Michele Palamara (capogruppo); arch. Alessandra Malfitano; arch. Erika Allegra; arch. Carmelo Romato; ing. Leone Pidalà; ing. Carmelo Ruggiero

La proposta progettuale prende avvio da un’attenta analisi urbana al fine di: ridefinire gli spazi pubblici delimitati dall’area di concorso; riorganizzare gli spazi pedonali e di sosta; risistemare e ridefinire gli spazi a plateatico; rivalorizzare la fontana storica; valorizzare e riutilizzare l’ex latteria. Il tutto nel rispetto dell’attuale viabilità, degli attuali parcheggi, del vigente codice della strada, dei passi carrabili e delle corti affaccianti su via Roma, dei criteri di eco sostenibilità e di smart building.
La prima necessità emersa è stata quella di ridisegnare il percorso carrabile di via Roma, nel tratto oggetto di concorso, per poter dare vita a spazi per la socialità. In tale punto, infatti, la luce fra gli edifici è più ampia e ben si presta allo scopo.
L’attuale piazza dove oggi è posta la fontana, per la sua forma protetta dai fronti degli edifici è già adatta all’utilizzo, pertanto le opzioni possibili risultavano essere due: creare un’unica piazza oblunga sul lato est della gareggiata, o creare due piazze, una per ciascuno lato, legate da un unico disegno geometrico. Si è scelta la seconda soluzione sia perchè la realizzazione di una piazza sul lato ovest avrebbe favorito una futura pedonalizzazione delle strade che da lì si addentrano nel centro storico, sia perché, così operando, la via carrabile è costretta a sterzare rallentando così i veicoli in questo tratto in cui proponiamo una “zona 30” (vel. max 30km/h).
Il disegno che ne è scaturito è stato dettato da linee spezzate sia per la conformazione naturale delle strade medievali che per la forma dell’isolato su cui sorge l’ex latteria.
Al posto del rudere demolito fra via Roma e via Monte Ortigara, da sempre baricentro del paese, si è pensato ad un punto di forza progettuale, costituito da un elemento che indirizzerà gli utilizzatori verso l’ex latteria, il cui lotto è stato trattato con lo stesso tema dei triangoli, così come il nuovo edificio recuperato.


Il progetto prevede la realizzazione di quattro trapezi, scaturiti dai suddetti triangoli di costruzione, delimitati attraverso una fascia bianca pavimentata che diventa, con funzione anche protettiva, panchina e pensilina, in corrispondenza del ciglio stradale. Ognuno dei quattro trapezi rappresenta un’area funzionale e insieme compongono le due piazze principali attraversate da Via Roma. Le connessioni, attraverso una pavimentazione continua, servono a rafforzare la continuità di relazione con il contesto urbano e, allo stesso tempo, accompagnare e orientare il cammino verso l’ex latteria riprogettata. L’obiettivo principale rimane quello di creare uno spazio fruibile, senza barriere architettoniche. La parte interna della piazza in cui si trova la fontana è stata lasciata libera per favorire l’allestimento di eventi, manifestazioni o del mercato settimanale. Sono stati mantenuti, ma risistemati, gli spazi a plateatico a ridosso delle attività commerciali esistenti, nonché garantito un numero adeguato di parcheggi. Sono stati, infine, analizzati gli ingressi carrabili esistenti e si è mantenuto l’ingresso alle corti esistenti senza alterarne l’attuale comoda fruibilità.
In luogo del rudere demolito fra via Roma e via Monte Ortigara è prevista una copertura, landmark per la cittadinanza e, allo stesso tempo, punto di connessione tra le piazze e ingresso alla ex latteria riprogettata. Con la sua pianta libera e la sua copertura piana sostenuta da pochi appoggi, potrà essere utilizzata come padiglione per esposizioni o manifestazioni. Alta 5 m, ha una struttura composta da una griglia di barre in acciaio ricoperta di pannelli in alluminio con vernice fotocatalitica e vetro. Una struttura composta da linee che si intersecano tra loro in copertura e si collegano ad altre laterali formando dei trapezi e dando compattezza all’opera. Il bianco, scelto per la sua purezza cromatica, assorbe tutti i colori circostanti, eccetto il verde dei giardini retrostanti che, di contro, entra nell’architettura attraverso il riflesso delle superfici vetrate.


Lo studio dell’illuminazione pubblica è stato finalizzato a valorizzare gli spazi ed i manufatti dell’area di progetto senza essere inquinante o fonte di disturbo per le residenze. Gli apparecchi illuminanti sono stati predisposti in modo da non disperdere la luce verso l’alto nel rispetto della L.R. 17/2009 s.m.i.. Sono stati progettati dei lampioni fotovoltaici, la cui efficienza luminosa dei LED si coniuga con il sistema fotovoltaico per un’illuminazione ad alto risparmio energetico. L’energia solare catturata dalle celle e trasformata in energia elettrica viene accumulata durante la giornata e rilasciata la sera per illuminare. L’applicazione dell’impianto fotovoltaico ai LED permette di sfruttare l’energia rinnovabile del sole con una conseguente illuminazione a risparmio energetico e garantisce elevata efficienza luminosa, luce direzionabile e nessun costo di manutenzione.


La fascia urbana Smart è costituita da panchine con illuminazione integrata e pensiline ecologiche. Nel particolare:
-panchine, con illuminazione integrata a led, realizzate in lastre di polistirolo modellabili rivestite da un sottile strato di cemento fibrorinforzato e impermeabile all’acqua;
-pannelli vegetali, costituiti da un supporto rettangolare in plastica riciclabile con serbatoio per irrigazione, che, introdotti nell’arredo urbano, rappresentano un sistema ecologico che rinfresca l’aria d’estate e disperde il calore d’inverno, proteggendo, grazie all’ossigeno prodotto, dalle polveri inquinanti e creando una vera e propria barriera rigenerante.
-pensiline fotovoltaiche con funzione di protezione e di produzione di energia pulita e rinnovabile, che rappresentano un modello innovativo di “integrazione urbana”;
-stazioni di ricarica, Wi-Fi., luci a led, display pubblicitari, pannelli touch-screen interattivi alimentati da energia solare, sui quali si possono visualizzare le mappe della città e l’orario dei bus.
Il verde utilizzato in progetto, col suo sistema di gradinate vegetali che tutelano le diverse aree dal livello stradale, ha funzione protettiva, ma anche ecologico-ambientale in quanto contribuisce a regolare gli effetti del microclima cittadino. Sono state privilegiate essenze e sistemi di verde a limitata manutenzione. Le specie vegetali scelte come l’Anthemis, prevedono una fioritura stagionale. Le erbacee rustiche, come l’ Anemone e la Centaurea, invece, sono capaci di sostenere senza problemi qualsiasi inverno.
Le piazze sono caratterizzate da una pavimentazione permeabile con l’obiettivo di regolamentare il deflusso dell’acqua. La nuova pavimentazione dell’area prevede l’utilizzo di cinque diverse pavimentazioni:
-un pavimento che raccoglie l’acqua piovana riportandola al ciclo naturale, costituito da lastre monostrato permeabili in pietra ricostruita vibro-compressa a base di legante idraulico e inerti di cava selezionati, con lastre realizzate in materiale riciclato selezionato ed esenti da impurita’;
-una pavimentazione, costituita da lastre in pietra ricostruita vibro-compressa a base di legante idraulico e inerti di cava selezionati, il cui strato di finitura sarà valorizzato da un impasto di ultima generazione realizzato con BIO2TANIO, in grado di distruggere i composti organici che si possono depositare sulle lastre;
-una pavimentazione in graniglia di marmo naturale legata con resina a base di acqua atossica, realizzata in perfetta sintonia con l’ambiente naturale circostante, semplice da posare e con ottime caratteristiche drenanti, ottima resistenza all’usura e agli agenti atmosferici;
-gomma riciclata, per l’area gioco, antitrauma per la sicurezza dei bambini, delimita un’area sempre agibile da parte di tutti gli utilizzatori, senza limitazioni dovute alle condizioni atmosferiche, in quanto il suo manto è una superficie permeabile, drenante, antisdrucciolo, e antiscivolo;
-una pavimentazione drenante per le aree parcheggio, assimilabile al terreno naturale, consente di ripristinare gli equilibri esistenti prima dell’antropizzazione del suolo e non costituisce barriera alle acque meteoriche (i masselli drenanti consentono una migliore azione di smaltimento delle acque piovane assicurando superfici senza pozzanghere anche in caso di acquazzoni).


Per il recupero architettonico e funzionale dell’ex latteria si è pensato di operare con opportuna sensibilità nei confronti delle strutture storiche. Dell’ex latteria S. Antonio Abate, un tempo simbolo di una economia fiorente e oggi manufatto a rischio crollo, si è giunti, dopo attento studio delle fasi costruttive, alla conclusione di salvaguardare lo skyline originale, cioè quello coperto a tetto a padiglione, ed in particolare: il prospetto con le finestre originali e il timpano; il portale liberty in ferro battuto; la nicchia del Santo e la ciminiera.
Sia le tramezzature interne che le superfetazioni, per la difficoltà ed il costo di riparazione, nonché per lo scarso pregio architettonico, verranno, pertanto, demolite.


A ridosso della facciata, tre volumi saranno accostati in modo tale da formare un patio di pianta irregolare, ispirandosi alle case con patio sviluppatesi in tutta Italia dal XV secolo in poi. La forma del patio e della passerella che congiunge il livello superiore dei tre volumi riprende i triangoli utilizzati nella proposta ideativa d’insieme, dando vita a spazi trapezoidali che ben si adattano ad ospitare funzioni come la sala conferenze e il locale multifunzionale. L’edificio destinato ad uffici, invece, per ragioni di sfruttamento massimale degli spazi interni, rimarrà rettangolare.
L’area di sedime e l’altezza che ne scaturiscono, leggermente differenti dallo stato di fatto, non danneggiano in alcun modo lo skyline originale dell’ex latteria, anche grazie all’utilizzo di materiali trasparenti come il vetro.
La nuova scenografia urbana che ne vien fuori è valorizzata dalla leggerissima gradonata in erba realizzata per giungere alla sommità del poggio su cui sorge il nuovo “Urban Center”.
All’interno dell’Urban Center trovano spazio:
• al piano terra del parallelepipedo, un centro informazioni per la promozione turistica e paesaggistica del Parco delle “Colline delle Bregonze”, un ufficio e un magazzino con accesso diretto dall’esterno;
• al primo piano un ufficio e una sala riunioni;
• al piano terra dell’edificio trapezoidale prospiciente via Castello, una biblioteca;
• al primo piano una sala didattica – polifunzionale (conferenze – incontri – proiezioni – prove musicali) con ampia vetrata panoramica sulle Bregonze;
• all’interno dell’edificio trapezoidale a nord, una sala espositiva – polifunzionale per mostre, un bar caffetteria e una zona studio.
• un terrazzino, accessibile dal primo piano di quest’ultimo edificio, per godere del panorama delle Bregonze.
3.1 Strutture, consolidamento del terreno e del muro storico.
Nel piano interrato, in corrispondenza dell’area di sedime dell’Urban Center ad esclusione dell’edificio trapezoidale a nord, verrà ricavato un garage per nove posti auto.
Il vano interrato sarà realizzato con una serie di setti in c.a. controterra. Per ovviare ai fenomeni di infiltrazione saranno utilizzati teli bentonitici direttamente apposti all’esterno. Le riprese dei getti tra le pareti armate saranno idoneamente giuntate con i metodi del tipo idrostop.
La porzione di interrato a confine con la facciata storica sarà realizzata tramite l’utilizzo di micropali e sottomurazione in c.a. nella porzione relativa all’ingresso al piano dell’interrato. I micropali saranno realizzati con la tecnica di perforo a “basso numero di giri” al fine di limitare al massimo vibrazioni e produzioni di polveri.
Per il consolidamento e stabilità della facciata storica si utilizzeranno sottofondazioni ammorsate ai micropali utilizzati per la realizzazione dello sbancamento dell’interrato. Per le murature in elevazione si prevede il consolidamento con iniezioni di leganti, e apposizione di fibre in FRP al fine del miglioramento della caratteristiche meccaniche delle stesse, che dovranno essere verificate anche ai fini sismici. A tal proposito per la verifica si prevede che la stessa venga “connessa” alle nuove strutture in elevazione impedendo così pericolose deformazioni dei setti murari fuori dal proprio piano in caso di eventi tellurici significativi. Per le fondazioni si prevede di utilizzare un reticolo di travi nastriformi in c.a., collegate da una piastra (platea) di base in c.a.
La struttura dei tre edifici sarà in parte in cemento armato e in parte in acciaio, nel rispetto delle indicazioni della normativa antisismica. Il centro informazioni sarà racchiuso in un involucro in vetro strutturale. Sia il trapezio posto a ridosso della facciata storica che quello ospitante la sala conferenze avranno le basi maggiori interamente in vetro, i lati obliqui e la copertura in pannelli prefabbricati EPS rivestiti da una pelle in rame traforato. La passerella di collegamento e la scala saranno in acciaio.
Per il raffrescamento naturale la vecchia ciminiera verrà trasformata in torre del vento. (Costruita sopra una piccola altura ai piedi della ridente collina del castello … riceve l’aria pura e salubre che gira senza impedimento). L’impianto verrà utilizzato in parallelo ad un piccolo impianto geotermico che sfrutterà l’energia del sottosuolo per il riscaldamento a pompe di calore, e a dei pannelli fotovoltaici trasparenti posti in copertura e sulla parete a sud del parallelepipedo in vetro per il fabbisogno energetico dell’edificio. Il tutto comandato da un impianto di domotica.
Per quanto riguarda, invece, il fabbisogno idrico si prevede il recupero delle acque piovane, predisponendo una vasca di accumulo, e l’adozione del sistema di irrigazione per i terrazzamenti . Tale sistema di irrigazione che, utilizzerà la cisterna già presente per la raccolta dell’acqua piovana, consente di ridurre gli sprechi in quanto rende possibile direzionare l’acqua direttamente alla base dei terrazzamenti. L’impianto di recupero dell’acqua piovana prevede in un apposito pozzetto, o all’interno del serbatoio in calcestruzzo dove viene convogliata l’accumulo dell’acqua, un filtro centrifugale autopulente. Il filtro sfrutta la velocità in ingresso dell’acqua separando eventuali corpi sospesi attraverso una griglia periferica in acciaio.
Il rame utilizzato per l’involucro dei due trapezi, grazie ai nuovi processi metallurgici e all’introduzione di biotecnologie, ha un costo energetico di produzione inferiore a quello di tanti altri materiali. E’ facilmente riciclabile tanto è vero che può essere riutilizzato infinite volte con poco dispendio energetico e senza che vengano degradate le sue caratteristiche. Non si corrode e non viene attaccato dai composti inquinanti presenti in grande quantità nell’atmosfera.
Le pareti vetrate saranno realizzate con vetro trasparente stratificato, vincolato tramite routels e spider in acciaio inox ad una struttura in acciaio inox satinato composta da tubolari di varie sezioni dimensionati per sopportare i carichi dimensionanti. Le staffe di ancoraggio della facciata alla struttura dell’edificio saranno in alluminio estruso e dovranno consentire regolazioni nelle tre direzioni ortogonali.
Tutte le vetrate, ad esclusione dei pannelli fotovoltaici trasparenti, saranno composte da: una lastra esterna stratificata; intercapedine e gas argon e lastra interna stratificata. Quella a sud della sala-conferenze, conterrà al suo interno una schermatura solare con tenda veneziana comandata, come anche la torre del vento, le griglie d’aerazione per la termoregolazione degli ambienti interni e i sistemi di captazione di energie alternative, da un sistema di domotica che gestisce l’intero Urban Center.
Per il verde a gradoni, realizzato in terra rinforzata, verranno utilizzate essenze arboree analoghe a quelle utilizzate per le piazze.

Riqualificazione di Concordia

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Gruppo di progettazione: arch. Alessandra Malfitano (capogruppo) – arch.Michele Palamara – arch. Cristina Mannello – arch. Pino De Domenico

La prima necessità emersa è stata quella di tracciare il percorso carrabile di Viale Garibaldi all’interno della nuova piazza. Per il disegno planimetrico l’idea fondante è stata quella di indirizzare il camminamento verso l’ingresso laterale della Chiesa, con un segno a terra importante. Per quanto riguarda i volumi si è pensato di dare una certa dinamicità all’edificio creando delle linee oblique per la pensilina aggettante del porticato e per la pensilina di copertura. Le due linee oblique si vanno così a unire, quasi a 90 gradi, con la linea obliqua dell’elemento trapezoidale di testata a est.
Principale obiettivo del concorso, bandito dal Comune di Concordia sulla Secchia, è selezionare una valida e fattibile proposta progettuale al fine di riorganizzare i volumi, sul luogo del diruto Palazzo Mari, utilizzando una minor area di sedime, per poter così ottenere una nuova piazza all’incrocio tra Via della Pace e Viale Garibaldi.
Quello di formare una nuova piazza centrale è, peraltro, uno dei due temi principali del PDR della Città.
La proposta progettuale prende avvio da un’attenta analisi storico-urbana al fine di: definire il nuovo spazio pubblico delimitato dall’area di concorso; riorganizzare gli accessi, i percorsi pedonali, ciclabili e di sosta; sistemare e definire gli spazi del mercato; costruire in luogo del demolito Palazzo Mari un nuovo edificio per residenze e uffici; favorire l’accesso diretto dalla piazza alla porta laterale della Chiesa. Il tutto nel rispetto dell’attuale viabilità, del vigente codice della strada e dei criteri di eco sostenibilità e di smart building.
La prima necessità emersa è stata quella di tracciare il percorso carrabile di Viale Garibaldi all’interno della nuova piazza. Per far ciò si è pensato di dare maggior respiro al nuovo edificio, privilegiando, quindi, l’accostamento a nord.
Per il disegno planimetrico della piazza l’idea fondante è stata quella di indirizzare il camminamento verso l’ingresso laterale della Chiesa, con un segno a terra importante. Le due strisce che ne sono scaturite, e che entrano dentro il nuovo edificio, accolgono anche gli elementi di arredo e illuminanti.
La nuova pavimentazione è stata pensata per prestazioni funzionali adeguate sia all’utilizzo carrabile che pedonale.
Essa sarà costituita da lastre monostrato permeabili in pietra ricostruita vibro-compressa a base di legante idraulico e inerti di cava selezionati, di dimensioni varie, spessore mm 85, colore porfido o sabbia. La lastra sarà realizzata con graniglie o altro materiale riciclato selezionati, esenti da impurita’ derivanti da sfridi di lavorazione del porfido (color Porfido) o calcareo (color Sabbia).
Il disegno delle due strisce assume, volontariamente, una forma tale da smussare l’angolo di svolta carrabile per chi viene, in direzione nord-sud, da Via della Pace e si immette in Viale Garibaldi che sarà a senso unico direzione ovest-est.
Per scelta progettuale la piazza sarà sullo stesso livello della strada. Per qualsiasi occasione la potrà essere fruibile al meglio senza barriere architettoniche. Lungo il ciglio della strada che interseca la piazza saranno posizionati solo dei dissuasori che si abbasseranno, incassandosi perfettamente nella pavimentazione, per il mercato o altri eventi. In esatta corrispondenza dei dissuasori, in tali occasioni, verranno posizionati gli stalli del mercato.
Il portico superstite di palazzo Mari sarà trasformato in “Loggia”, cioè luogo di sosta, relazione e convivialità, nonché “Loggia mercato” durante gli eventi. Essa sarà permeabile al traffico pedonale per favorire la connessione della nuova piazza e Via della Pace.
Come richiesto dal bando, verranno rifatte tutte le reti di sottoservizio ricadenti nell’area di concorso. Il progetto prevede la realizzazione di una doppia rete fognaria che suddivida le acque bianche dalle acque nere. La rete delle acque meteoriche sarà realizzata in scatolare CLS, mentre la rete di scolo della acque nere sarà in PVC. La rete di illuminazione pubblica, gas e idrica saranno completamente sostituite.
La scelta dell’area di sedime dell’edificio è stata dettata dal Bando di Concorso. Per quanto riguarda i volumi si è pensato di dare una certa dinamicità all’edificio creando delle linee oblique per la pensilina aggettante del porticato e per la pensilina di copertura. Le due linee oblique si vanno così a unire, quasi a 90 gradi, con la linea obliqua dell’elemento trapezoidale di testata a est.
L’edificio si compone di una stecca per le residenze, con negozi al piano terra, e il suddetto elemento di testata trapezoidale per il blocco uffici, con caffetteria al piano terra. Un porticato per tutta l’estensione dell’edificio lo metterà in diretta relazione con la piazza.
Esso verrà realizzato in adiacenza alla Canonica con le modalità previste dalle vigenti Norme Tecniche per la riduzione del rischio sismico.
Le due pensiline, oltre che a un’esigenza formale, rispondono ad esigenze funzionali, quali quelle di smaltimento acque meteoriche e di aggancio delle tende meccanizzate, in tessuto in fibra di vetro e tessuti reticolati in poliestere resistenti allo strappo, del blocco residenziale.
L’edificio, alto per come dettato dal Bando, pur essendo chiaramente un edificio moderno, ben si inserisce nel contesto storico di Concordia. La sua struttura sarà in cemento armato ordinario.
Al piano terra è prevista una galleria per l’accesso al nuovo portale laterale della chiesa, per cui si consiglia, nella nuova progettazione redatta da tecnici incaricati dalla Diocesi competente, di lasciare libero un determinato spazio.