Riqualificazione di Carrè
Gruppo di progettazione: arch. Michele Palamara (capogruppo); arch. Alessandra Malfitano; arch. Erika Allegra; arch. Carmelo Romato; ing. Leone Pidalà; ing. Carmelo Ruggiero
La proposta progettuale prende avvio da un’attenta analisi urbana al fine di: ridefinire gli spazi pubblici delimitati dall’area di concorso; riorganizzare gli spazi pedonali e di sosta; risistemare e ridefinire gli spazi a plateatico; rivalorizzare la fontana storica; valorizzare e riutilizzare l’ex latteria. Il tutto nel rispetto dell’attuale viabilità, degli attuali parcheggi, del vigente codice della strada, dei passi carrabili e delle corti affaccianti su via Roma, dei criteri di eco sostenibilità e di smart building.
La prima necessità emersa è stata quella di ridisegnare il percorso carrabile di via Roma, nel tratto oggetto di concorso, per poter dare vita a spazi per la socialità. In tale punto, infatti, la luce fra gli edifici è più ampia e ben si presta allo scopo.
L’attuale piazza dove oggi è posta la fontana, per la sua forma protetta dai fronti degli edifici è già adatta all’utilizzo, pertanto le opzioni possibili risultavano essere due: creare un’unica piazza oblunga sul lato est della gareggiata, o creare due piazze, una per ciascuno lato, legate da un unico disegno geometrico. Si è scelta la seconda soluzione sia perchè la realizzazione di una piazza sul lato ovest avrebbe favorito una futura pedonalizzazione delle strade che da lì si addentrano nel centro storico, sia perché, così operando, la via carrabile è costretta a sterzare rallentando così i veicoli in questo tratto in cui proponiamo una “zona 30” (vel. max 30km/h).
Il disegno che ne è scaturito è stato dettato da linee spezzate sia per la conformazione naturale delle strade medievali che per la forma dell’isolato su cui sorge l’ex latteria.
Al posto del rudere demolito fra via Roma e via Monte Ortigara, da sempre baricentro del paese, si è pensato ad un punto di forza progettuale, costituito da un elemento che indirizzerà gli utilizzatori verso l’ex latteria, il cui lotto è stato trattato con lo stesso tema dei triangoli, così come il nuovo edificio recuperato.
Il progetto prevede la realizzazione di quattro trapezi, scaturiti dai suddetti triangoli di costruzione, delimitati attraverso una fascia bianca pavimentata che diventa, con funzione anche protettiva, panchina e pensilina, in corrispondenza del ciglio stradale. Ognuno dei quattro trapezi rappresenta un’area funzionale e insieme compongono le due piazze principali attraversate da Via Roma. Le connessioni, attraverso una pavimentazione continua, servono a rafforzare la continuità di relazione con il contesto urbano e, allo stesso tempo, accompagnare e orientare il cammino verso l’ex latteria riprogettata. L’obiettivo principale rimane quello di creare uno spazio fruibile, senza barriere architettoniche. La parte interna della piazza in cui si trova la fontana è stata lasciata libera per favorire l’allestimento di eventi, manifestazioni o del mercato settimanale. Sono stati mantenuti, ma risistemati, gli spazi a plateatico a ridosso delle attività commerciali esistenti, nonché garantito un numero adeguato di parcheggi. Sono stati, infine, analizzati gli ingressi carrabili esistenti e si è mantenuto l’ingresso alle corti esistenti senza alterarne l’attuale comoda fruibilità.
In luogo del rudere demolito fra via Roma e via Monte Ortigara è prevista una copertura, landmark per la cittadinanza e, allo stesso tempo, punto di connessione tra le piazze e ingresso alla ex latteria riprogettata. Con la sua pianta libera e la sua copertura piana sostenuta da pochi appoggi, potrà essere utilizzata come padiglione per esposizioni o manifestazioni. Alta 5 m, ha una struttura composta da una griglia di barre in acciaio ricoperta di pannelli in alluminio con vernice fotocatalitica e vetro. Una struttura composta da linee che si intersecano tra loro in copertura e si collegano ad altre laterali formando dei trapezi e dando compattezza all’opera. Il bianco, scelto per la sua purezza cromatica, assorbe tutti i colori circostanti, eccetto il verde dei giardini retrostanti che, di contro, entra nell’architettura attraverso il riflesso delle superfici vetrate.
Lo studio dell’illuminazione pubblica è stato finalizzato a valorizzare gli spazi ed i manufatti dell’area di progetto senza essere inquinante o fonte di disturbo per le residenze. Gli apparecchi illuminanti sono stati predisposti in modo da non disperdere la luce verso l’alto nel rispetto della L.R. 17/2009 s.m.i.. Sono stati progettati dei lampioni fotovoltaici, la cui efficienza luminosa dei LED si coniuga con il sistema fotovoltaico per un’illuminazione ad alto risparmio energetico. L’energia solare catturata dalle celle e trasformata in energia elettrica viene accumulata durante la giornata e rilasciata la sera per illuminare. L’applicazione dell’impianto fotovoltaico ai LED permette di sfruttare l’energia rinnovabile del sole con una conseguente illuminazione a risparmio energetico e garantisce elevata efficienza luminosa, luce direzionabile e nessun costo di manutenzione.
La fascia urbana Smart è costituita da panchine con illuminazione integrata e pensiline ecologiche. Nel particolare:
-panchine, con illuminazione integrata a led, realizzate in lastre di polistirolo modellabili rivestite da un sottile strato di cemento fibrorinforzato e impermeabile all’acqua;
-pannelli vegetali, costituiti da un supporto rettangolare in plastica riciclabile con serbatoio per irrigazione, che, introdotti nell’arredo urbano, rappresentano un sistema ecologico che rinfresca l’aria d’estate e disperde il calore d’inverno, proteggendo, grazie all’ossigeno prodotto, dalle polveri inquinanti e creando una vera e propria barriera rigenerante.
-pensiline fotovoltaiche con funzione di protezione e di produzione di energia pulita e rinnovabile, che rappresentano un modello innovativo di “integrazione urbana”;
-stazioni di ricarica, Wi-Fi., luci a led, display pubblicitari, pannelli touch-screen interattivi alimentati da energia solare, sui quali si possono visualizzare le mappe della città e l’orario dei bus.
Il verde utilizzato in progetto, col suo sistema di gradinate vegetali che tutelano le diverse aree dal livello stradale, ha funzione protettiva, ma anche ecologico-ambientale in quanto contribuisce a regolare gli effetti del microclima cittadino. Sono state privilegiate essenze e sistemi di verde a limitata manutenzione. Le specie vegetali scelte come l’Anthemis, prevedono una fioritura stagionale. Le erbacee rustiche, come l’ Anemone e la Centaurea, invece, sono capaci di sostenere senza problemi qualsiasi inverno.
Le piazze sono caratterizzate da una pavimentazione permeabile con l’obiettivo di regolamentare il deflusso dell’acqua. La nuova pavimentazione dell’area prevede l’utilizzo di cinque diverse pavimentazioni:
-un pavimento che raccoglie l’acqua piovana riportandola al ciclo naturale, costituito da lastre monostrato permeabili in pietra ricostruita vibro-compressa a base di legante idraulico e inerti di cava selezionati, con lastre realizzate in materiale riciclato selezionato ed esenti da impurita’;
-una pavimentazione, costituita da lastre in pietra ricostruita vibro-compressa a base di legante idraulico e inerti di cava selezionati, il cui strato di finitura sarà valorizzato da un impasto di ultima generazione realizzato con BIO2TANIO, in grado di distruggere i composti organici che si possono depositare sulle lastre;
-una pavimentazione in graniglia di marmo naturale legata con resina a base di acqua atossica, realizzata in perfetta sintonia con l’ambiente naturale circostante, semplice da posare e con ottime caratteristiche drenanti, ottima resistenza all’usura e agli agenti atmosferici;
-gomma riciclata, per l’area gioco, antitrauma per la sicurezza dei bambini, delimita un’area sempre agibile da parte di tutti gli utilizzatori, senza limitazioni dovute alle condizioni atmosferiche, in quanto il suo manto è una superficie permeabile, drenante, antisdrucciolo, e antiscivolo;
-una pavimentazione drenante per le aree parcheggio, assimilabile al terreno naturale, consente di ripristinare gli equilibri esistenti prima dell’antropizzazione del suolo e non costituisce barriera alle acque meteoriche (i masselli drenanti consentono una migliore azione di smaltimento delle acque piovane assicurando superfici senza pozzanghere anche in caso di acquazzoni).
Per il recupero architettonico e funzionale dell’ex latteria si è pensato di operare con opportuna sensibilità nei confronti delle strutture storiche. Dell’ex latteria S. Antonio Abate, un tempo simbolo di una economia fiorente e oggi manufatto a rischio crollo, si è giunti, dopo attento studio delle fasi costruttive, alla conclusione di salvaguardare lo skyline originale, cioè quello coperto a tetto a padiglione, ed in particolare: il prospetto con le finestre originali e il timpano; il portale liberty in ferro battuto; la nicchia del Santo e la ciminiera.
Sia le tramezzature interne che le superfetazioni, per la difficoltà ed il costo di riparazione, nonché per lo scarso pregio architettonico, verranno, pertanto, demolite.
A ridosso della facciata, tre volumi saranno accostati in modo tale da formare un patio di pianta irregolare, ispirandosi alle case con patio sviluppatesi in tutta Italia dal XV secolo in poi. La forma del patio e della passerella che congiunge il livello superiore dei tre volumi riprende i triangoli utilizzati nella proposta ideativa d’insieme, dando vita a spazi trapezoidali che ben si adattano ad ospitare funzioni come la sala conferenze e il locale multifunzionale. L’edificio destinato ad uffici, invece, per ragioni di sfruttamento massimale degli spazi interni, rimarrà rettangolare.
L’area di sedime e l’altezza che ne scaturiscono, leggermente differenti dallo stato di fatto, non danneggiano in alcun modo lo skyline originale dell’ex latteria, anche grazie all’utilizzo di materiali trasparenti come il vetro.
La nuova scenografia urbana che ne vien fuori è valorizzata dalla leggerissima gradonata in erba realizzata per giungere alla sommità del poggio su cui sorge il nuovo “Urban Center”.
All’interno dell’Urban Center trovano spazio:
• al piano terra del parallelepipedo, un centro informazioni per la promozione turistica e paesaggistica del Parco delle “Colline delle Bregonze”, un ufficio e un magazzino con accesso diretto dall’esterno;
• al primo piano un ufficio e una sala riunioni;
• al piano terra dell’edificio trapezoidale prospiciente via Castello, una biblioteca;
• al primo piano una sala didattica – polifunzionale (conferenze – incontri – proiezioni – prove musicali) con ampia vetrata panoramica sulle Bregonze;
• all’interno dell’edificio trapezoidale a nord, una sala espositiva – polifunzionale per mostre, un bar caffetteria e una zona studio.
• un terrazzino, accessibile dal primo piano di quest’ultimo edificio, per godere del panorama delle Bregonze.
3.1 Strutture, consolidamento del terreno e del muro storico.
Nel piano interrato, in corrispondenza dell’area di sedime dell’Urban Center ad esclusione dell’edificio trapezoidale a nord, verrà ricavato un garage per nove posti auto.
Il vano interrato sarà realizzato con una serie di setti in c.a. controterra. Per ovviare ai fenomeni di infiltrazione saranno utilizzati teli bentonitici direttamente apposti all’esterno. Le riprese dei getti tra le pareti armate saranno idoneamente giuntate con i metodi del tipo idrostop.
La porzione di interrato a confine con la facciata storica sarà realizzata tramite l’utilizzo di micropali e sottomurazione in c.a. nella porzione relativa all’ingresso al piano dell’interrato. I micropali saranno realizzati con la tecnica di perforo a “basso numero di giri” al fine di limitare al massimo vibrazioni e produzioni di polveri.
Per il consolidamento e stabilità della facciata storica si utilizzeranno sottofondazioni ammorsate ai micropali utilizzati per la realizzazione dello sbancamento dell’interrato. Per le murature in elevazione si prevede il consolidamento con iniezioni di leganti, e apposizione di fibre in FRP al fine del miglioramento della caratteristiche meccaniche delle stesse, che dovranno essere verificate anche ai fini sismici. A tal proposito per la verifica si prevede che la stessa venga “connessa” alle nuove strutture in elevazione impedendo così pericolose deformazioni dei setti murari fuori dal proprio piano in caso di eventi tellurici significativi. Per le fondazioni si prevede di utilizzare un reticolo di travi nastriformi in c.a., collegate da una piastra (platea) di base in c.a.
La struttura dei tre edifici sarà in parte in cemento armato e in parte in acciaio, nel rispetto delle indicazioni della normativa antisismica. Il centro informazioni sarà racchiuso in un involucro in vetro strutturale. Sia il trapezio posto a ridosso della facciata storica che quello ospitante la sala conferenze avranno le basi maggiori interamente in vetro, i lati obliqui e la copertura in pannelli prefabbricati EPS rivestiti da una pelle in rame traforato. La passerella di collegamento e la scala saranno in acciaio.
Per il raffrescamento naturale la vecchia ciminiera verrà trasformata in torre del vento. (Costruita sopra una piccola altura ai piedi della ridente collina del castello … riceve l’aria pura e salubre che gira senza impedimento). L’impianto verrà utilizzato in parallelo ad un piccolo impianto geotermico che sfrutterà l’energia del sottosuolo per il riscaldamento a pompe di calore, e a dei pannelli fotovoltaici trasparenti posti in copertura e sulla parete a sud del parallelepipedo in vetro per il fabbisogno energetico dell’edificio. Il tutto comandato da un impianto di domotica.
Per quanto riguarda, invece, il fabbisogno idrico si prevede il recupero delle acque piovane, predisponendo una vasca di accumulo, e l’adozione del sistema di irrigazione per i terrazzamenti . Tale sistema di irrigazione che, utilizzerà la cisterna già presente per la raccolta dell’acqua piovana, consente di ridurre gli sprechi in quanto rende possibile direzionare l’acqua direttamente alla base dei terrazzamenti. L’impianto di recupero dell’acqua piovana prevede in un apposito pozzetto, o all’interno del serbatoio in calcestruzzo dove viene convogliata l’accumulo dell’acqua, un filtro centrifugale autopulente. Il filtro sfrutta la velocità in ingresso dell’acqua separando eventuali corpi sospesi attraverso una griglia periferica in acciaio.
Il rame utilizzato per l’involucro dei due trapezi, grazie ai nuovi processi metallurgici e all’introduzione di biotecnologie, ha un costo energetico di produzione inferiore a quello di tanti altri materiali. E’ facilmente riciclabile tanto è vero che può essere riutilizzato infinite volte con poco dispendio energetico e senza che vengano degradate le sue caratteristiche. Non si corrode e non viene attaccato dai composti inquinanti presenti in grande quantità nell’atmosfera.
Le pareti vetrate saranno realizzate con vetro trasparente stratificato, vincolato tramite routels e spider in acciaio inox ad una struttura in acciaio inox satinato composta da tubolari di varie sezioni dimensionati per sopportare i carichi dimensionanti. Le staffe di ancoraggio della facciata alla struttura dell’edificio saranno in alluminio estruso e dovranno consentire regolazioni nelle tre direzioni ortogonali.
Tutte le vetrate, ad esclusione dei pannelli fotovoltaici trasparenti, saranno composte da: una lastra esterna stratificata; intercapedine e gas argon e lastra interna stratificata. Quella a sud della sala-conferenze, conterrà al suo interno una schermatura solare con tenda veneziana comandata, come anche la torre del vento, le griglie d’aerazione per la termoregolazione degli ambienti interni e i sistemi di captazione di energie alternative, da un sistema di domotica che gestisce l’intero Urban Center.
Per il verde a gradoni, realizzato in terra rinforzata, verranno utilizzate essenze arboree analoghe a quelle utilizzate per le piazze.