Un muro per ascoltare gli aerei nei pressi di San Placido Calonerò? Lo sapevano pure i “babbi ill’unpa” Accanto al Monastero di San Placido Calonerò

Accanto al Monastero di San Placido Calonerò, poco prima di arrivare a Pezzolo, c’è una strana
struttura in cemento armato a forma di stella a tre punte che recentemente lo storico Luciano Alberghini Maltoni ha svelato essere “muro di ascolto”, un edificio utilizzato durante la seconda guerra mondiale per ascoltare gli aerei, una sorta di radar.

Lui stesso nel Dodecaneso, in Grecia, ne ha ristrutturato uno identico realizzato anch’esso dall’aeronautica italiana per l’84° Gruppo e la 147° Squadriglia, dal 1923 al 1943 di stanza a Leros con compiti di Ricognizione Marittima Lontana.

Il Dodecaneso fu, infatti, occupato dagli italiani nel 1912 in seguito agli eventi della guerra italo-turca in Libia e diventò “Possedimento italiano delle isole dell’Egeo” in seguito al trattato di Losanna del 1923.

L’isola di Leros, così come tutto il Dodecaneso, rimase italiana fino al 1947 e fu sede di un’importante e strategica base aeronavale.

Grazie alla presenza italiana l’isola fu, peraltro, protagonista di uno sviluppo architettonico razionalista di gran pregio.

Da questa struttura militare, ascoltato l’aereo veniva prontamente data comunicazione agli operatori dell’UNPA (Unione nazionale protezione antiaerea), l’organizzazione di protezione civile istituita il 31 agosto 1934, che verso la fine del conflitto, per lo stato di grave emergenza, era costretta a reclutare persone in età avanzata o in stato fisico non perfetto. Da qui l’appellativo del tutto messinese “babbi ill’unpa”.

Michele Palamara

Il sentiero che collegava San Placido il Nuovo con San Placido il Vecchio Le fasi costruttive di San Placido Calonerò

Le fasi costruttive che hanno riguardato il Monastero di San Placido Calonerò sono sintetizzabili in 4 passaggi fondamentali: 1360 circa assegnazione del feudo ad Andrea Vinciguerra; 1376 donazione del feudo ai Benedettini; 1400 circa completamento della chiesa nell’area del chiostro nord; 1608 completamento dei due chiostri nelle forme rinascimentali attuali.

Ma forse non tutti sanno che i Benedettini prima di trasferirsi sull’altopiano dove oggi sorge il “Cuppari” si trovavano sulla collinetta di fronte, al di là del torrente Briga, nel cosiddetto Monastero di San Placido il Vecchio o “in Silvis, con bella chiesetta annessa.

L’antico edificio era raggiungibile, prima dell’alluvione del 2009, salendo da Briga Superiore; oggi lo è passando da Giampilieri.

Ma da dove passavano i Benedettini nei loro frequenti spostamenti da un Monastero all’altro?

Molti, in maniera probabilmente fantasiosa, hanno parlato addirittura di un passaggio sotterraneo attraverso gli scantinati sotto il chiostro nord, ma è molto più probabile che, passando per il belvedere a sud del Monastero, attraverso un semplice sentiero giù per un lieve pendio, si potesse giungere prima al Lebbrosario Femminile di Briga con chiesetta quattrocentesca annessa, tutt’oggi appartenente ai Benedettini, e poi sù per San Placido il Vecchio.

Michele Palamara